Io stavo con mio padre in campagna a Tre Cancelli, quando, al secondo giorno dello sbarco, er cannone tedesco se fece sentì da li castelli e accoppò in pieno un poveraccio de nome Giacomo. Gli spezzò tutte e due le gambe: Mio padre je fece subito la cassa cò le tavolette ed io, il giorno appresso, cor carretto e cor cavallo 1'annai a portà al Camposanto.
Strada facenno, c'era un sacco de traffico: carri armati e camions pieni de materiale, giunto in prossimità del cimitero, fui fermato da una pattuja della Militar Police che, prima
a parole e poi con i gesti, mi fece capire che volevano vedè er contenuto. Risposi che non avevo ferri co' me non potevo aprire, che c'era un morto. -
Mi procurarono una vanghetta da più usi e, quando schiodai parte del coperchio dalla parte del viso, salutarono la salma. Io richiusi la cassa e mi fecero proseguire. |