Le prime truppe appena sbarcate, corsero alla volta del. porto di Anzio per occuparlo. Tra i rangers, che passarono dietro il muro di cinta di Villa Borghese, alcuni si fermarono per Via del Colle e bussarono al portone situato prima della Cappella. don Pietro, che fin dalla evacuazione forzata s'era trasferito all''Orsenigo, udì bussare ma data l'ora insolita e la nottata con quel bombardamento, soprassedette dall'aprire, o dal rispondere. Le monache per contro, avendo passato una notte agitata sempre per lo stesso motivo, s'erano riunite in preghiera presso l'oratorio, quando d. Pietro, infastidito dall'insistente bussare, procurato dai calci di fucile, dall'interno, redarguì in tedesco gli avventori chiedendo loro che cosa volessero a quell'ora. A tale domanda, fu subitamente risposto con una sventagliata di mitra che, per fortuna, non colse il sacerdote. Per i Rangers sentirsi rispondere in tedesco fu un piacevole invito a far fuoco. Con alcune raffiche riuscirono presto a far saltare la serratura ed irruppero all'interno seguitando a sparare. d. Pietro, spaventato, sin dalla prima raffica era scappato, e raggiunse la saletta dov'erano riunite le monache in preghiera. Fu un momentaccio.
Quando i Rangers si accorsero che era un convento di suore, cessarono il fuoco e, nonostante d. Pietro vestisse una tuta, biascicando in americano si fece riconoscere e tutto finì bene. Rientrando nel suo studio constatò che una delle pallottole delle raffiche sparate era andata a conficcarsi nelle pagine di un antico libro di latino a cui teneva molto: lo conservò gelosamente, con la pallottola conficcata, fino ai suoi ultimi giorni.
Lo stesso giorno, più tardi, per raccontarmi il pericolo scampato, si fece accompagnare, in macchina, da due americani coi quali aveva già familiarizzato. Venne a Spinobianco, dove stavamo, e rimase insieme con gli americani a pranzo con noi. Mia madre, per festeggiare la liberazione dai tedeschi, diede fondo alle riserve approntando una quantità di lacne al sugo con patate al forno. Gli americani, mangiando insieme con noi, rimasero enormemente meravigliati e soddisfatti tanto che, per sdebitarsi, ci colmarono di una gran quantità di scatolame vario, cioccolate e sigarette. |