Già eravamo sfollati da circa quindici giorni a Vallepietra quando venni a Nettuno con un valigione per poter prendere gli indumenti ed altre cose necessarie che non avevamo potuto portare nel frettoloso trasferimento. Ero appena arrivato in compagnia d'un maresciallo dell'esercito, in borghese quando, all'altezza del Caffè della Posta, in prossimità della Via Romana, mi fu intimato l'alt da un tedesco che stava davanti il comando. Non avevo documenti. Mi misi a correre imboccando precipitosamente la Via-Conte di Torino, coperta alla vista del tedesco che sveltamente mi scaricò una raffica di mitra colpendo, per mia fortuna l'estremo cantone della valigia, che lasciai per la strada. Mi rifugiai presso il forno Ricci dove trovai due fornari che compresero l'inseguimento. Mi presero di peso fra le braccia e mi calarono senza alcun indugio dentro il bidone della carbonella. Presero il coperchio e lo collocarono sopra lasciando una piccola fessura per l'aria. Stetti li dentro per quasi due ore, ma salvai la pelle.
Solo perché ero piccolo di statura vi entrai. Quei bravi fornari mi salvarono la vita. Ancor oggi non ho avuto l'opportunità di riconoscerli e ringraziarli.
A V V I S O
Tutti i civili hanno l'obbligo di consegnare le armi presso la Caserma Piave. .
Chi non ottempera a tale ordine, sarà passato immediatamente per le armi.
Lt. Ortkommandant von Nettunia
Querbach
Fac-simile del manifesto dove si ordina la consegna delle armi.
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