Ci eravamo rifugiati nella cantina dei M. in Via 25 Luglio quando quella notte sentimmo un sacco de botti, così scendemmo nelle grotte per cercare di proseguire il sonno interrotto: Era troppo presto per uscire a vedere che cosa era accaduto, più tardi però, all'albeggiare, uscimmo e salimmo in terrazza, al 3° piano, del fabbricato di fronte, e godemmo dello spettacolo che ci si presentò davanti. Il mare, da Torre Astura a Porto d'Anzio era pieno de navi. Faceva impressione!
Se vedeva pure qualche pallone frenato. Saranno state le 5,00 0 le 5,30. Comunque er mare se confondeva cò la terra e col cielo per quante ce n'erano. Scendemmo subito giù in cantina e dissi che si trattava d'uno sbarco. Seguitammo a rimanere al chiuso fin quando sentimmo un vociare esterno incomprensibile; aprimmo cautamente la porta della cantina mettendo la testa fuori e vidi una lunga fila di militari americani, tra cui alcuni di colore: erano i commandos sbarcati in pieno assetto di guerra che occupavano il paese.
Nel vederci, non dissero niente: parlavano tra di loro sommessamente, camminando tutti accostati ai muri dei fabbricati. |