Tra gli insorti c'era pure Oscar D.F., Amleto C., Gianfranco L. e Silvio P., centro avanti della Lazio., Con questo ultimo andammo difilato, a bordo d'un camioncino " Musetto " alla caserma Piave, dove caricammo armi e viveri che distribuimmo a tutti.
Uniti ad altri animosi ci appostammo presso il forte Sangallo, dove s'erano installati alcuni ufficiali superiori e, riuscimmo a bloccare un torpedone proveniente dalla Piave. L'autista fu colpito in fronte e morì all'istante portando l'auto- mezzo a cozzare contro il muro del cinema; gli altri tentarono invano una sortita. Due si arresero subito e gli altri due invece si appostarono dietro gli speroni di rafforzo: lì uno fu subitamente ferito con una baionettata all'addome inferta da F., che sopravvenne dalla Via della Piccola Velocità, della ferrovia; era spuntato come un' ossesso brandendo l'arma e colpendolo, lo costrinse ad accasciarsi. L'altro, fingendosi ferito, voleva vender cara la pelle e, lentamente, cercò di spararmi con la pistola ma feci prima io a farlo fuori col moschetto.
Sgombrammo subito la strada dai morti, deponendoli die-tro il cancello del forte ed adagiammo il ferito grave sul gradino del cinema. Demmo disposizione ai pompieri, che stavano lì a fianco della caserma, di trasportarli presso il Comando. Adoperarono una scaletta e li condussero uno alla volta. Francesco S., dei nostri, si incaricò di parcheggiare il torpedone in piazza presso le mura castellane. I1 giorno successivo venne a bordo d'una camionetta con la bandiera bianca, il commissario di P.S. ed un ufficiale tedesco a parlamentare piazza e convincerci alla resa: fummo invitati a salire sull'automezzo G .O., A.C. ed io e ci condussero ad Anzio, presso il ponte a Santa Teresa. Là parlammo col colonnello tedesco e prendemmo precisi accordi di non belligeranza tra le parti. Loro promisero che si sarebbero comportati correttamente quando si fossero recati a fare acquisti nei negozi, per contro noi non avremmo più reagito contro di loro.
Fummo ricondotti a Nettuno, dove seguitammo a girare con la camionetta, sempre con la bandiera bianca, per avvisare le squadre e la popolazione degli accordi raggiunti. D'altronde fu anche logico non insistere, poiché già circolava la voce che i tedeschi avrebbero fatto saltare la polveriera, con il disastro che ne sarebbe derivato. Non tutti però furono d'accordo.
Truck Opel Blitz |
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