Stavamo dentro 'na baracca, sfollati ar pizzo della macchia a Tre Cancelli e, quando se fece l'arba del 22, era già tutto pieno d'Americani coi cingolati e colle jeeps. Er giorno appresso, ner bosco de Foglino, la robba se sprecava: C'erano montagne de scatolame d'ogni tipo. Tutt'insieme dall'astinenza alla grascia! Nei giorni successivi poi cominciammo a trovare pure i vestiti. L'Americani buttavano gli sporchi e se metteveno quelli novi. Pure le scarpe se cambiaveno.
Er giorno appresso venni a Nettuno sopra un gippone e vidi er mare pieno de navi coi palloni attaccati sino a Porto d'Anzio. Pareva n'artra distesa de paese pé quante ce n'erano. Stavo lì quando i caccia tedeschi corpirono quella grossa nave ospedale che spezzarono in due e che bruciò pe' du giorni de seguito. In seguito, però, i Tedeschi se impararono a volà più arto che ce rimettevano sempre. Venivano in dodici e se ne riannavano in due o tre. L'Americani je sparaveno cò tutto e dappertutto. Pure cò le pistole. L'antiaerea entrava subbito in funzione, da terra e da mare e creava 'na cupola ner cielo tarmente fitta, che diventava rosso de foco coi projettili traccianti. Ar preallarme cominciaveno a sparà le navi e subbito appresso le batterie da terra. Avevano cannoni a tiro rapido coi caricatori come le mitraje. Difficilmente qualche caccia sfuggiva.Sparaveno fino a quando spariveno dall'orizzonte. |