Casamatta alla discesa dei marinaretti
ora simbolo della "Pace" |
Anche ad Anzio si verificarono fatti che incoraggiarono la resistenza, quando un caporal maggiore contrattaccò i tedeschi con una mitraglia sfilata su di un nostro pontone senza treppiede, scompaginandoli. Erano calati dall'alto di Via Roma e tentavano d'infiltrarsi nel nostro schieramento. Alcuni si rifugiarono dentro la canonica e salirono in cima al campanile, da dove cominciarono a dominare la piazza con una mitraglia, altri, più prossimi a noi, si rifugiarono nel ricovero davanti la farmacia. Comandavo il settore di ponente, proprio quello del porto, quando arrivò l'ordine di consegnare le armi ai tedeschi; col capopezzo asportammo la massa battente col percussore dalla culatta del cannone, che nascondemmo li vicino perché non potesse essere utilizzato contro di noi.
Trovandoci però in quella situazione,, sotto il tiro della mitraglia, fui costretto mio malgrado a dare ordine di fare fuoco per neutralizzarla. Ricevuto l'ordine, il capopezzo rimontò il meccanismo di caricamento e sparò e caricò il cannone facendo fuoco. I1 colpo fu magistrale. Sfiorò lo spigolo del campanile, colpendolo all'altezza delle campane; scoppiò ferendo gravemente uno di loro: Altri due si misero subito in evidenza fra l'arcata, alzando le mani per arrendersi, io per contro, dal basso dove mi trovavo, ordinai a gran voce di gettare di sotto le armi e di scendere. Una volta scesi, avviai al comando il soldato ferito per soccorrerlo ed adagiarlo su di un letto e tradussi personalmente gli altri due prigionieri presso la locale caserma dei carabinieri.
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