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QUEI GIORNI
A NETTUNO

22 GENNAIO - 26 MAGGIO

di
FRANCESCO ROSSI
SILVANO CASALDI

Edizioni Abete

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28 - IL CALCOLO SBAGLIATO


L'incapacità dell'esercito, come ormai si può concludere, non fu l'incapacità di Lucas, ma la conseguenza del compromesso cui dovette sottostare Churchill. Lui credeva nello sbarco; gli americani, ormai presi dalla possibilità di vibrare in Normandia il colpo diretto al cuore della Germania, ci credevano meno, e finirono con l'assecondare controvoglia il primo ministro inglese, senza dargli tutto (si pensi che, per l'Overlord, furono messi a disposizione di Eisenhower 3605 mezzi da sbarco per l'impatto di 12 divisioni; l'operazione Shingle ne ebbe poco più di 230 per il trasporto a singhiozzo di 4 divisioni).
Che cosa fu allora a spingere Churchill? Soltanto l'intraprendenza del giocatore d'azzardo? Il rispetto che gli si deve e il tragico bilancio - la morte di migliaia di uomini, gli eserciti ridotti al fango delle trincee, i paesi rasi al suolo, gli sfollati non più a cinque, ma a centinaia di chilometri dalle cose più care - non ammettono congetture e giudizi avventati. Non si può tuttavia sfuggire, almeno dal nostro punto d'osservazione, ai tentacoli del mistero numero uno di tutte le guerre: quello dello spionaggio che ha sempre l'aria di nascondersi dietro i grandi eventi. La sua parte, nella vicenda di Anzio-Nettuno, l'ha recitata pure il generale William J. Donovan, americano, meno noto e meno citato di Alexander, Clark, Lucas, Truscott, ma presente in ogni loro atto, quale capo dell'OSS (Office of Strategie Services, il servizio d'informazione militare poi sostituito dalla CI A).
Secondo i suoi calcoli, che forse troppo si basavano sull'effetto psicologico dello sbarco e sul convincimento che il nemico fosse col morale a terra, i tedeschi - con una minaccia alle spalle - non avrebbero potuto che abbandonare le posizioni di Cassino e ritirarsi in fretta, com'era avvenuto in Sicilia. Per ottenere questo, due divisioni sarebbero bastate. Ma i calcoli di Donovan e dei suoi informatori erano sbagliati.
Churchill, tuttavia, rispondendo il 27 febbraio al telegramma di Smuts, non si limitò a criticare gli americani. Non si limitò a rincarare la dose con Lucas, il cinquantaquattrenne generale, "dominato dall'idea di doversi preparare a ogni costo a un contrattacco". Non si limitò a prendersela pure con Clark che aveva spedito per mare e trattato da fanteria semplice il 504° reggimento di paracadutisti. Non si limitò a ripetere come avesse inutilmente "impartito istruzioni ad Alexander di spingersi risolutamente in avanti, anziché attendere al rafforzamento delle teste di sbarco". L'indomabile premier concluse alla sua maniera: "Comunque, non mi pento assolutamente di ciò che è stato fatto. I tedeschi hanno dovuto infatti trasferire nell'Italia meridionale per lo meno otto divisioni, così che attualmente ben 18 loro divisioni si trovano a sud di Roma. È indispensabile per il successo dell'Overlord...". Come volevasi dimostrare.




OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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