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NETTUNO
OTTO/'900

Persone, storie e tradizioni
a Nettuno nel 1800-1900

di AUGUSTO RONDONI

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INDICE
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61 - La signorina


La conoscevano tutti per le campagne dei Tinozzi, dei Cioccati, alle batterie degli Zucchetti e Biancardi, Torre del Monumento, Cervieione, Piscina Cardillo, Seccia e Tre Cancelli (che allora era solo un villaggio di capanne all'Africana). Compariva con busto eretto e braccia tese, su di un calesse malandato tirato da una cavalla morella dal trotto stanco, era un'infermiera diplomata, dipendente dal Dispensano Antimalarico di Carano (che era ubicato nella tenuta di Menotti-Garibaldi) vicino a Campomorto (ora Campo-verde), a circa 8 chilometri da Ferriere La zona allora era intestata dalla malaria per via delle Paludi Pontine, ora definitivamente debellata per la Bonifica integrale operata nel primo decennio del fascismo e per il progresso dei farmaci.
Godeva di un grande rispetto ed affettuosità tra i suoi assistiti. All'occorrenza distribuiva, oltre alle compresse di chinino (passate gratis dallo Stato) anche caramelle e cioccolatini ai piccoli
Nel girare tra una capanna, un baraccone o un casolare, chiedeva lo stato di salute della gente, scendeva ed osservava il colorito dei contadini, il gonfiore del ventre dei bambini e, quando notava sintomi sommari della malaria nel pallore giallastro, metteva mano alla borsa dove prelevava una siringa ipodermica, che sterilizzava facendola bollire nell'acqua, e la bottiglietta dell'alcool per procedere alla iniezione, da tutti chiamata "puntura".
Si vedeva allora, specialmente nei maschietti e contadini, una paura indicibile per le temutissime "punture".
Le donne invece, provate dai dolori del parto senza anestetici, erano più coraggiose. Comunque tutta quella gente di campagna la riceveva con tutti gli onoro, offrendole a volte, uova fresche, vino e ricotta e, permettendoselo, anche un pollastro.
Oramai non è che un personaggio sparito dei tempi andati, spazzato dal progresso tecnologico-scientifico, poco prima dell'avvento della seconda guerra mondiale.





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