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Era un frate simpatico e gioviale che stava sull'Isola Tiberina, nell'ospedale Fatebenefratelli di Roma. Estraeva denti a tutto spiano, senza dolore dalle bocche dei sofferenti. Per questo era conosciuto e rinomato.
Fu così che estrasse un dente a Papa Leone XIII durante l'udienza particolare a lui concessa, davanti all'equipe medica vaticana. Il Santo Padre gli confidò che aveva un dente fastidioso, lui chiese di mostraglielo e in men che non si dica, con tocco leggero, ma fermo, glielo cavò, lasciando esterrefatti ed attoniti gli stanti che titubavano per l'anzianità del paziente. Lavorava gratis, ma chi poteva gli lasciava sempre un'offerta. Con il ricavato delle innumerevoli offerte volle fondare a Nettuno, nel 1888 una <<Casa di Cura>> che dedicò alla <<Madonna del Buon Consiglio>>, per lenire il dolore ai malati di altro genere di acciacchi, coadiuvato nell'intento dalle validissime Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù, dette <<Spagnole>>.
Riuscì prestissimo a far funzionare egregiamente l'Ospedale nella sua prima parte, tanto che il <<Sanatorio di Nettuno>> fu riconosciuto validissimo e molto opportunamente all'ingresso portò scritto:<< HIC MANEBITIS OPTIME>>(quì resterete magnificamente.
Morì a 67 anni nel 1904, due anni dopo che, insieme al suo Superiore P. Martino Guijarro, Cappellano, accolse nel <<padiglione per le signore>> Maria Goretti martoriata ed in fin di vita, assistendola nel disperato intervento chirurgico. Solo più tardi detto Padiglione fu trasformato in Cappella.
Il completamento dell'Ospedale, con ala e portico, avvenne molto più tardi, per intralci finanziari. Alla Conduzione di tale mastodontica Fondazione, nel 1921 subentrò la Santa Sede che la trasformò in <<Casa della Divina Provvidenza>> per la gioventù, utilizzando nell'istituzionale << Suore del Piccolo Cottolengo>>, tra cui l'indimenticabile <<Suor Eletta>>.
Anteriormente<<L'Ospedale per i poveri e marinari di Nettuno>>, era ubicato nei caseggiati compresi tra l'inizio di Via Romana e l'attuale largo Trafelli, chiamato <<Ospedaletto>> fin dall'epoca della peste nel 1650. Aveva una propria chiesa con sepolture, due stanze per il Cappellano ed era dipendente dell'Abbazia di San Nicola. In seguito il comprensorio fu restaurato a spese della principessa Borghese, per darlo in uso ai Nettunesi come civili abitazioni. |