100libripernettuno.it




NETTUNO
OTTO/'900

Persone, storie e tradizioni
a Nettuno nel 1800-1900

di AUGUSTO RONDONI

HOME - OPERE

INDICE
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90


77 - Pierino...


Era un ragazzo pieno di vita, sempliciotto, poco accettato dai suoi coetanei per via delle sua voce a cantilena, anche un pò sordo, per cui veniva sfottuto. Prediligeva stare con quelli più piccoli della sua età, anzi si divertiva ad osservarli nei loro giochi e, di quando in quando, giocando essi a soldi, svelto come un cerbiatto, faceva "cirpa" e poi spariva, sicuro che nessuno lo raggiungesse.
Stava sempre nei pressi del Palazzo Canestrelli e dello stabilimento "Vittoria" dove facevano capo i pescatori, ai quali apparteneva anche suo zio.
Per la sua continua vita all'aperto, era bravo nel nuoto e nel podismo, dov'era veramente dotato. Tant'è vero che nelle corse in genere, anche con i più grandi, vinceva sempre lui.
Una volta in compagnia dì un suo amico, Antonio, figlio di Scipione, andarono a farsi una scorpacciata di fichi in una vigna.
Pierino, arrampicandosi come una scimmia, salì sull'albero accovacciandosi tra i rami,per cogliere e gustare i fichi più in alto e più maturi. Antonio,prudentemente, preferì stare più in basso, contentandosi di mangiare quelli che erano a portata di mano, controllando però lo eventuale arrivo del padrone. Fatto sta che lo intravide presto sopraggiungere dal rasale.
Chiamò subito Pierino, che intanto si "strafocava" i fichi, avendo cura di farlo piano per non farsi sentire dal padrone:
"A Pierì 'o padrone!"
Visto che non l'aveva sentito, glielo ripeté più volte:
'O padrone,... Pierì!"
Era un pò sordo e stando tra quella grazia di Dio, Pierino non diede ascolto. Il padrone arrivò piuttosto incazzato e si fermò sotto l'albero a mani conserte, guardandoli gl'intimò:
"A regà...., scennete!"
Pierino, rendendosi finalmente conto di quello che Antonio aveva tentato di dirgli, allo sguardo minaccioso del padrone, fece:
- "Padrone... stamo a magnà du' fichi.... se sprecano!" E il padrone replicò: "Scennete! ".

E Pierino rivolto ad Antonio: “Che dicee!" e Antonio " Che scegni!" e Pierìno: "Padròone! ... se scegno, ...te meno!" poi scivolando lentamente sui rami scese dall'albero e trovandosi a tu per tu col padrone, battendogli la mano sulla spalla gli disse:
"Stavamo a magnà 'n pò... de fichi se sprecano!... Se li magnano li celletti... Ce li magnamo noi..., e mejio!"
Partì soldato di leva per la Sardegna, durante la guerra, ma purtroppo non fece più ritorno a Nettuno.





OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO"
AUTORIZZAZIONE PER LA PUBBLICAZIONE
CONCESSA DA AUGUSTO RONDONI

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta e trasmessa in qualsiasi forma
o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta
dei proprietari dei diritti.