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La Chiesa di S. Croce (del XVII° sec.), faceva parte un tempo del complesso dell'antichissima Abbazia di "S. Nicola" (dove fin dal 1100 vi era un cenobio di monaci Basiliani), la cui area circostante fu utilizzata, dopo la diffusione della peste, portata dal regno di Napoli nel 1656, a cimitero.
Probabilmente S. Croce, essendo una chiesa modesta, rispetto a quella nobile di S. Nicola (che insisteva, con due mura perimetrali, nello squadro di recinzione dell'attuale parco dell'Enel in Via S. Maria, angolo Via Cavour) fu sin d'allora utilizzata come deposito e lazzaretto.
Nel 1860, le due chiese furono sconsacrate assieme al trasferimento del cimitero pubblico, a S. Maria del Quarto, dov'era un'altra antica chiesa restaurata, all'uopo riconsacrata e restituita al culto. Tutto ciò avvenne con apposita ordinanza dello Stato pontificio. Le loro costruzioni sopravvissero ridotte a case di ciociari e magazzini di pelli.
La chiesa di S. Nicola fu poi adibita a rimessa dei due carri funebri (uno di prima classe per i signori, e l'altro di terza per i poveracci); fu poi utilizzata come magazzino comunale ed infine data in .fitto come falegnameria a Enea D'Amico e Tancredo Vittori. La costruzione fu quasi totalmente distrutta dagli ultimi eventi bellici. Quella invece di S. Croce é sopravvissuta nella sua interezza, tranne alcune modifiche apportate dalle FF.SS. per adattarla a dormitorio del personale viaggiante. |