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Adolfo era uno dei più vecchi vetturini di Nettuno.
Faceva servizio di piazza e vestiva una lunga palandrana scura da cocchiere. Aveva una rimessa con cavalli, carretti e ''stracini" per il trasporto di merci per conto terzi e, quando i cavalli erano tutti impegnati, suppliva attaccando alla sua carrozza una mula rossa che, percorrendo la strada per Anzio, prima della Stazione, all'altezza di Via Sangallo, dov'era ubicata in un vicolo la rimessa, inevitabilmente impuntava senza andare più oltre.
Per nessuna ragione proseguiva se non nella direzione della stalla. Neanche a suon di frustata, né con l'invoglio della sacchetta della biada davanti al muso cambiava idea e strada. Se insisteva con la frusta, la mula cominciava a scalciare pericolosamente, arrivando a volte cogli zoccoli a sfasciare il paraschizzi poggiapiedi della cassetta, i cui frantumi mettevano in serio pericolo l'incolumità dei passeggeri seduti dietro.
Il vetturino allora era costretto, suo malgrado, a rinunciare alla vettura, pregando i signori di scendere per prendere un'altra carrozza. I passeggeri il più delle volte se la prendevano a ridere e davano qualche centesimo ad Adolfo per il breve percorso fatto; altre volte invece contrariati, scendevano senza pagare nulla.
Stufo del comportamento della bestia, Adolfo si decise di portarla alla fiera di Cisterna, dove non conoscendo l'animale, con poca differenza, la permutò con un cavallo. |