Fin dai primi anni del secolo "Fra Lorenzo" era il laico dei frati di S. Rocco che aveva il compito di fare la "questua", per il vasto territorio nettunese,dopo che Pio X affidò ai P.P. Passionisti la cura spirituale delle genti dell'Agro Pontino. Rimediava grano, caciotte e legumi dai devoti delle campagne, o qualche spicciolo, bussando alle porte dei paesani. Era popolarissimo, oriundo di Caprarola, ignorante come la "palatana", ma di buona indole, dava del tu a tutti e girava sempre col suo ronzino chiamato "Pippo", sul cui groppone accollava, nel suo peregrinare, le derrate raccolte.
Una volta, in occasione della visita del Card. Gasparri al Santuario, fra Lorenzo gli donò i fichi dell'orto, dicendo: “Pia, pia, sor eardinà. ..; magna! sennò se sprecano: Tanto li dovemo buttà ai porchi!"
Quando invece doveva affrontare un lungo giro per le campagne, offriva più biada al suo cavallo "broceo", dicendo "Mangi, Pippo, mangi! Ché oggi dovemo fà un sacco de strada!" |