Nettuno fino ad alcuni anni fa aveva un cospicuo numero di carrozze da piazza, che rappresentavano il mezzo più signorile per visitare la città e per recarsi alla vicina Anzio, senza fruire della ferrovia o della tranvia. Anche Anzio ne aveva e, a volte, quando i vetturini coi clienti avevano combinato il solo viaggio di andata per Nettuno, sostavano in piazza, presso le mura castellane, insieme alle altre vetture, cercando di fare la corsa di ritorno con altri clienti. Viceversa si verificava per i vetturini nettunesi che arrivavano ad Anzio. Allora insulti e parolacce si sprecavano, perché quei vetturini, pur di fare ritorno, abbassavano la tariffa.
Alcuni ragazzini di piazza a Nettuno, per togliere l'abitudine ad un certo vetturino di Anzio, chiamato Pippo, che spesso capitava in sosta per fare la corsa di ritorno, formularono una strofetta canzonatoria che gli cantavano ripetutamente dietro, mandandolo in bestia:
- Pippo, Filippo, che cammini a fà?
Co' la carozza rotta, er cavallo và de corsa,
e co' 'sto pistasale te vai a scapicollà!
- I mortacci vostri! 'Sti fji de 'na mignotta! apostrofava il vetturino, frustando il cavallo per allontanarsi sollecitamente. Molte volte avveniva che i clienti, ascoltando la strofetta e preoccupandosene, pregassero il vetturino di fermare, per discendere e cambiare carrozza. |