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Lungo la piazza Umberto1°, vi erano: la Merceria di Marcuccio ed Ermelinda Di Veroli, rilevata più tardi da Roberto Spizzichino; la bottega di Lorenzo Assogna dove riparava le biciclette; e dove poi venne la cappellaia Clorinda Flamini; gli alimentari con Alfonso Bernardini; l'arrotino Raffaele Terriaca dove vendeva anche i profumi; nel vicoletto dei carabinieri ( ora Via dell'Archetto) , la trattoria Giardino di Archimede Leuti, che confinava con la caserma; il Caffè di Filippo Mancini; la parrucchiera di Franco Bernardi; la macelleria di Giovannino Bongarzoni; la farmacia di Tullio Tomasi; la barberia di Luigi Cecchini e la latteria di Domenico Spirito. Poi la sartoria di Romolo Martelloni e i tessuti di Nazareno Porfiri. Di fronte: il Bar Roma di Rodrigo Ottolini; la cappelleria di Giacomo Scoccia; la pizzicheria di Raniero e Lisa Mancini; la macelleria del sor Cesare Brancaleoni e la drogheria di Gaetano Ottolini. Nel palazzo Camerale, la prima pompa di benzina; l'emporio di Ada e Gaetano Valeri; Celani il calzolaio; la falegnameria di mastro Angelo Morelli; la sartoria di Adolfo Farinelli; la macelleria di Luigi Galli e la tabaccheria di Torello Mariola con Pietruccio Massarelli.
Lungo la Via Durand de la Penne, d'angolo, l'oreficeria di Saverio Corsetti; il forno del mercato di Porfirio Ottolini; gli abbacchi e polli di<<'ntellino Cerri>> i coniugi Gambarota spedizionieri; l'osteria di Illuminata Ottolini; il fotografo Guido Barattoni; la trattoria Marcobelli; Vincenzo De Gregori il ciclista e sull'altro marciapiede lungo le mura castellane la trattoria il <<Tripolino>> gestito da Carmelo Nocca e l'altra trattoria << il Castello>>condotta dal fratello Francesco.
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Sulla Via S. Maria vi erano la ferramenta di Pasquale Biondi; l'osteria di Tamburrini; il caffè di Pasquale Tortis; Sbandi il pollarolo; Peppe Fiori con vino e verdura; le due ferramenta attigue dei fratelli Giuseppe e Giacinto De Luca, e l'osteria condotta da Pio; più avanti lo spaccio-tabacchi di Bernardo Amati e prima della Via in Arcione, l'osteria di Paolo Monaco. Sul Largo G. Oberdan vi erano: Lucia Paolucci e Raffaele Pia <<l'erbaroli>>; la frutteria della Bruschina; il lattaro. Di fronte, l'alimentari della <<sora Maria>> Ottolini con a fianco la botteguccia di abbigliamento di Mario e Renato Mieli. Sul Vicolo delle Grotte la fabbrica delle <<Gazzose>> di Porfirio Cochi; Oscar Del Frate che vendeva zoccoli e Nicolino D'Ambra il calzolaio; Elvira Cucchiarella con la verdura e la pizzicheria di Paolo Mariola <<Pizzotto>> e Nunziata. poco distante la trattoria con giardino di Pippo Valeri. Sulla Via Romana, d'angolo, Gaetano Tortis col carbone; la stalle dei Liberati dove vendevano il latte; sor Benedetto con la drogheria; l'osteria dell'<<Artigliere>> di Alfredo Falessi; la pizzicheria Petrazzi e l'osteria <<Piscia bicchieri>> di Guido Ottolini. Sulla strada Vittorio Emanuele III, dopo i tessuti di Nazareno Porfiri; la cartoleria di Carolina Pirro; la macelleria di Nicola Regolanti; la botteguccia di Tina Pavoncello (merceria) e il panificio di Romeo e Margherita Ricci.
Su Via Conte di Torino, Anzellotti l'elettricista e più avanti i Platani, l'osteria di Diomira De Franceschi e l'osteria del ""Grappolo d'oro"" di Romolo. Sulla Via della Stazione il caffè di Quintino Ottolini, Spartaco Temperilli con la barberia; l'emporio del sor Nino ed Alberto Napoleoni; il fotografo Vignes e l'albergo della Posta di Zeno Patrizi; la <<Campana>> trattoria gestita da Ferdinando Baldazzi e dopo, il << Buon Gusto>> al Belvedere, di Peppino Faraone e più avanti la pasticceria di Caccavale.
A Nettuno nuovo, in Via Risorgimento vi era lo spaccio e tabacchi di Cioeta. Alla salita del Poligono, dopo la curva vi era <<Righetto>> , la dispensa di Enrico Cacchioni. Loreto Rognoni invece aveva la dispensa a Tre Cancelli. |