"Vieni S. Spirito, perché senza di te Dio è lontano, Gesù Risorto resta nel passato, il Vangelo appare una lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, la missione una propaganda, l'agire morale un agire da servi" (Ignazio IV Hazim).
Raramente abbiamo trovato pennellate così incisive e attualizzanti. Il 1998 è stato l'anno che nella grande preparazione al Giubileo è stato dedicato allo Spirito Santo.
La presenza dello Spirito non solo è invocata dalla comunità dei credenti ma rivisitata alla luce dei 2 millenni dell'era cristiana. Un viaggio nei sentieri della storia per trovare, sotto la voce "profezia", l'anima segreta dell'essere Chiesa, la sua energia trainante, la novità in base alle problematiche del momento presente e soprattutto la primavera dopo rigidi e prolungati inverni delle stagioni umane.
Gesù per comprendere tutto questo nei discorsi dell'Ultima Cena ha parlato dello Spirito come Spirito di Verità o addirittura lo Spirito è la Verità.
Sarà lo Spirito Santo a condurre i fedeli verso la Verità tutta intera, quella senza colore e senza sponsor. Lui introdurrà tutti gli uomini nel cuore del mistero di Cristo che è l'unica verità per l'uomo di ogni tempo.
Durante la sua missione terrena Gesù ha seminato lungamente briciole di Verità negli angoli del cuore umano, Lui è stato l'unico Maestro, l'irraggiungibile Signore. Ma sarà proprio Gesù a riconoscere il ruolo insostituibile dello Spirito. La sua forza rinnovatrice è invocata quale "dono di Dio" ai credenti, il suo vento impetuoso spalancherà non solo le porte chiuse del Cenacolo di Gerusalemme ma soprattutto i cuori induriti dei dodici. "Chiedete lo Spirito" è la preghiera invocazione di Gesù ai suoi, quasi un testamento spirituale di chi scrutando i secoli conosceva il percorso di quella Verità in contrasto con le tante verità del mondo.
Tra i media del post-moderno trovano sempre più spazio gli argomenti legati al mondo della fede.
Di solito è la figura del Papa a calamitare gli interessi maggiori. Tuttavia non sono rare le notizie che riguardano miracoli, apparizioni, prodigi che vengono riferite alla Santa Vergine o ai santi.
Al di là della notizia questi servizi brillano per la disinvoltura con cui questi aspetti vengono presentati al grande pubblico. Di solito il linguaggio e lo stile non fa differenza tra religiosità, cronaca nera, sport, politica.
Facilmente comprensibili la confusione e lo smarrimento nell'opinione pubblica.
In quelle corrispondenze manca la profezia che non è un segreto degli addetti ai lavori, ma l'anima, il soffio, il calore. I miracoli, i prodigi, i santi non brillano di luce propria ma riflessa. Tutto è dono di Dio e lo Spirito - se c'è - fa verità dentro di noi. La loro funzione è inspiegabile senza quella conoscenza della Verità, senza la quale - come afferma Gesù - "non saremo liberi davvero" anche nel valutare con obiettività fatti, persone, avvenimenti.
La storia di Maria Goretti, o Marietta, sia per il problema della giovane età che per la stupefacente maturità del suo messaggio, ha spesso attirato le attenzioni dei media e non solo.
Il "miracolo di Le Ferriere" avente per protagonista la cittadina britannica Maria Zammit è apparso sui giornali e Tv di mezzo mondo. Nel passato più o meno recente una letteratura di basso profilo con a capo il giornalista Giordano Bruno Guerri si è permessa di ironizzare e disquisire su fatti e testimonianze di assoluto valore storico. Ed anche sulla "giovane età" Jean Piaget, massimo psicologo dell'età evolutiva del nostro tempo, oltre che descrivere la mappa delle funzioni psichiche di un preadolescente ne ha elencato le enormi dinamiche.
Tuttavia l'esempio più calzante per indicare l'assedio dei media alla roccaforte del sacro ed in questo caso di santa Maria Goretti è il classico episodio dell'elefante nella sala degli specchi. L'attenzione ai particolari è richiesta, il confronto su posizioni diverse porta un contributo di ampio respiro, ma, se alla fin fine viene esclusa e ignorata la dinamica che viene da un cammino di fede illuminato dallo Spirito Santo, ci si smarrisce nella palude delle tante mezze-verità di cui il mondo è ricchissimo.
L'intera vita di Marietta è una icona del lavoro dello Spirito, della sua presenza, della sua Verità.
Comprensibili le ragioni umane ma senza questo filo conduttore la vita e la morte della Goretti sono inspiegabili.
Nella Bibbia, lo Spirito Santo viene presentato di solito attraverso dei simboli che meglio dei concetti lasciano intuire il mistero della sua azione nel cuore degli uomini e del mondo.
L'esperienza umano-spirituale di Marietta è una vera borsa valori nel cammino della fede, le sue parole più significative sono il suo cielo, spazio interiore dove lo Spirito ha aleggiato lungamente. Le parole più significative di Marietta sono uno spaccato del suo vissuto interiore, attraverso quelle parole è possibile rivisitare i simboli biblici dello Spirito.
Il Vento: vuol dire imprevedibilità, libertà. Nella vita di Marietta possiamo vedere questo nelle parole: "Mamma quando farò la Prima Comunione?, Non vedo l'ora". A quel tempo la Prima Comunione si faceva verso i 13 anni e nessuno in casa aveva accennato al fatto.
Il Dito di Dio: indica la direzione del cammino ed anche le tracce di Dio nel cuore dell'uomo. Nella vita di Marietta possiamo vedere questo in quelle parole: "Angelo, non fare così, Gesù non è contento. Lui non guarda le scarpe se sono o non sono nuove. Lui vede il cuore". Ricordiamo che il fratellino faceva i capricci prima di andare a fare la Prima Comunione.
Il Fuoco: indica l'amore che brucia il Male e l'odio e riscalda il cuore. Nella vita di Marietta: "Perdono di cuore Alessandro e lo voglio con me in Paradiso". La punta più alta della spiritualità gorettiana raggiunta poco prima di morire.
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La Colomba: viene dal cielo e si posa sul "consacrato". Richiama l'amore senza interesse, il candore. Nella vita di Marietta: "Che fai Alessandro, Dio non vuole. Guarda che vai all'inferno". Un amore che va al di là degli interessi umani e che è un argine insuperabile per Alessandro.
L'Olio: esprime regalità, profezia. Dona fortezza, lenisce le ferite. Nella vita di Marietta: "Mamma, non ti preoccupare. Dio non ci abbandonerà. Tu vai in campagna ed io prendo il posto tuo a casa". È la proposta di Marietta al momento della morte di papà Luigi e l'inevitabile sgomento riguardo al domani.
L'Acqua: è simbolo dello Spirito, sorgente pura di amore, purificazione, accoglienza. Nella vita di Marietta: "Mamma come stanno i fratellini? Bada a loro perché io sto bene".
Marietta poco prima di morire, invece di badare a se stessa, pensa ai fratellini. Il suo piccolo grande mondo di Cascina Antica che era stato il suo e che non vedrà più.
Piccole briciole della profezia che Marietta annuncia al mondo, icona vivente di quello che lo Spirito ha operato in lei. |