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MARIA GORETTI
Storia di un piccolo fiore di campo

di
GIOVANNI ALBERTI

La presente opera si può acqistare presso
il Santuario Madonna delle Grazie a Nettuno
Tel./fax 06 9854011
E-mail: lastelladelmare@libero.it
www.santuarionettuno.it

 

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18 - La morte di Luigi Goretti


 


BORGO MONTELLO - L'entrata al cimitero
dove venne sepolto Luigi Goretti.


LE FERRIERE - La chiesa di S. Antonio,
dove si recava la piccola Maria

Il primo raccolto è abbondante, la terra compie l'impossibile per scusarsi con i nuovi arrivati. L'interazione con il nuovo ambiente segue trame e leggi cui la famiglia Goretti mostra di inserirsi positivamente.

Un'amicizia sincera sboccia con i Cimarelli che abitano il vicino casolare, anche loro emigranti marchigiani.

È grande desiderio dei coniugi Goretti permettere la frequenza a scuola ai loro figli, ma la situazione in proposito è praticamente impossibile.

La stessa frequenza alla S. Messa domenicale è una conquista da strappare alla distanza, alle intemperie, al duro lavoro dei campi. Per la famiglia Goretti tuttavia è un appuntamento irrinunciabile.

In pieno inverno, 2 febbraio 1900, nasce Teresa, l'ultima figlia di Luigi ed Assunta e Cascina Antica vive un giorno di intensa gioia.

Sul finire di marzo, quando le margherite ed i narcisi colorano di festa la palude, Luigi Goretti avverte uno strano malessere.

Un padre di cinque figli, abituato alla vita dura dei campi, non può fermarsi ed il buon Luigi prova a continuare. Ma il male ha scritto solo le prime righe del suo tragico percorso e la verità non tarda a manifestarsi nella sua crudezza.

Dietro le insistenze della moglie e di Marietta, quando ormai le forze vengono meno, Luigi si mette a letto.

In primavera sono facili i colpi di freddo, basta qualche giorno di riposo al caldo e tutto sarebbe tornato come prima!

Ma quando i dolori e la febbre diventano allarmanti, per mezzo del Mazzoleni viene chiamato il dottore.

La diagnosi del medico è micidiale: malaria, polmonite e meningite, speranze di guarigione praticamente inesistenti. Ricorda Assunta:
"In quella campagna dominava la malaria e non pochi erano quelli che soccombevano, tanto che il padrone Mazzoleni teneva da parte parecchie casse mortuarie. Il mio Luigi, scaricando un giorno un carro di tali casse, quasi scherzando disse:
Una di queste servirà anche a me. E purtroppo fu vero" (15).

Il decorso della malattia è rapidissimo, l'agonia dura 10 giorni e la piccola Marietta va più volte a (Conca in cerca di medicine. Per il conforto religioso viene da Cisterna il sacerdote Alfredo Paliani, che in seguito dichiara di aver trovato Marietta ed i fratelli fin preghiera, dinanzi all'immagine della Vergine, per il padre malato.

In un momento di lucidità, profeticamente Luigi raccomanda ad Assunta di tornare a Corinaldo dopo la sua morte. Non è difficile immaginare i motivi di questa inquietante richiesta. Luigi intuisce le difficoltà ed i rischi della permanenza a Le Ferriere.

Il 6 maggio 1900 Luigi Goretti muore all'età di 41 anni, lasciando la sua famiglia nello sgomento e nel lutto. Dopo la preghiera, montata la cassa sopra un baroccio, il triste corteo si dirige verso il piccolo cimitero di Conca, a metà strada tra Cascina Antica ed il piccolo centro.

Racconta Angelo Goretti:
"Montato sul carro, io, come il più robusto, custodivo la cassa per non farla cadere quando il carro sobbalzava. Marietta ed i fratelli più piccoli seguivano tutti a piedi scalzi".

A guidare i buoi, seduto sul carro, c'è Alessandro Serenelli, sinceramente addolorato per la morte prematura del buon Luigi.

Sotto un cielo cupo e uggioso si consuma ancora un dramma che ha per protagonisti uomini e donne delle Paludi.

Un dolore che in quella primavera del 1900 ha tutta l'intenzione di rimanere sepolto nel grigiore di un oscuro anonimato.

La tomba di Luigi Goretti non è stata mai ritrovata nel piccolo cimitero di Conca.

Vicino alla cappella, appoggiata al muro, c'è una lapide ex-voto di un ufficiale americano che afferma di aver ricevuto una grazia per intercessione di papa Goretti.

Un particolare misterioso che riferiamo per puro dovere di cronaca e che ha profondamente colpito il vostro cronista.

Di quel 6 maggio 1900 è rimasto il cancello di ferro all'ingresso, due gradini sopra il viottolo.

La piccola Maria con i suoi fratellini vi posava un fiore e tanti singhiozzi di bambina, che ad appena 10 anni capisce che è già ora di diventare donna.

 

NOTE

(15) PROC. INF. f. 99 Doc. in pi. n. 3.

 



OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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