LE FERRIERE -
"Cascina Antica"
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La vita di S. Maria Goretti che il Papa Pio XII ha proclamato santa il 24 giugno 1950 è racchiusa in un fazzoletto di anni. Un cammino breve ma intenso, uno stile personale di camminare verso Dio da laica e da preadolescente ben lontano da rinomati stereotipi dal sapore dei fiori di plastica. La sua non è una santità nata per caso, non è la Santa brava cinque minuti. Il suo è un itinerario progressivo illuminato da quella Parola che Marietta ha vissuto nel "quotidiano e nello straordinario" come disse Giovanni Paolo II nella sua visita a Le Ferriere il 29 settembre 1991.
Nella freschezza dei suoi anni si specchia anche la storia del suo tempo, di quell'Italia che dopo le vicende legate al Risorgimento deve affrontare problemi di occupazione e di sopravvivenza.
Come tutti i santi giovani non può vantare molte "tradizioni", non ci sono molti ricorsi storici di cui "fare memoria". La stessa devozione popolare ha stampato nella memoria collettiva solo il giorno della sua morte (6 luglio).
Di recente tuttavia il "calendario gorettiano" si sta arricchendo sia di qualità che di quantità.
Il 16 ottobre di ogni anno, giorno del suo compleanno, un fiume di ragazzi dell'ACR percorre il tratto da Le Ferriere a Nettuno, in un happening festoso che si conclude con la S. Messa del Vescovo.
Nel 1990 grande rilievo ha avuto il Centenario della sua nascita, culminato con la visita del Papa e con un corollario di iniziative stimolanti che hanno avuto per oggetto di studio la Famiglia (Corinaldo), la santità e la giovane età (Nettuno). Nel 2000 sono ricordati i 50 anni della canonizzazione e nel 2002 si celebra il centenario della sua morte.
In questo contesto, molta risonanza ha avuto l'iniziativa di ricordare i cento anni della emigrazione dei Goretti dalle Marche alla Campagna Romana (1896-1996).
Siamo nell'ultimo decennio del secolo diciannovesimo e l'Italia conosce uno dei fenomeni migratori tra i più imponenti della sua storia. Il problema epocale del lavoro e della casa esplode proprio in proporzione alla fine della spinta ideale, che ha portato quell'unità politica che l'Italia non aveva mai conosciuto.
Braccia e cuore che faranno grande l'America ed il Canada, ma anche energie che trasformeranno la Campagna Romana, fino alla grande bonifica degli anni 1920-'30.
Le immense tenute a sud di Roma di proprietà di nobili famiglie romane richiamano soprattutto emigranti marchigiani ed abruzzesi.
L'avventura della famiglia Goretti si svolge in questo spaccato di vita sociale dell'Italia di quel tempo. Amici corinaldesi lanciano messaggi incoraggianti e Luigi Goretti ed Assunta Carlini, genitori della futura santa, decidono il grande viaggio.
La prima destinazione è Paliano, dove il Senatore Scelsi ha una tenuta in località Colle Gianturco.
Nell'anno 1896 emigrarono da Corinaldo 41 persone, la partenza dei Goretti è segnata nel registro del comune della città marchigiana in data 12 dicembre 1896.
Con Luigi Goretti, di anni 37, partono la moglie Assunta Carlini di anni 26 ed i figli Angelo (8 anni), Maria (6 anni), Mariano (3 anni) ed Alessandro (1 anno). Insieme a Luigi emigra anche suo fratello Sante insieme alla moglie Maria Mazzoli ed i figli Esterina e Marina. Sante Goretti però interrompe molto presto la sua permanenza nella campagna Romana e ritorna a Corinaldo il 7 agosto 1897.
A 6 anni Marietta conosce cosa vuoi dire lasciare tutto, mettersi in cammino, ma anche quella fede di papa Luigi che sull'uscio di casa Corinaldo dice alla famiglia: "Dio comunque non abbandona nessuno".
Benché il viaggio dei Goretti si concluda a Le Ferriere di Conca, nel cuore delle Paludi Pontine, gli anni di Paliano sono determinanti nella vicenda umana di S. Maria Goretti.
Nella tenuta del senatore Scelsi, i Goretti dimoreranno quasi 3 anni, una frazione di tempo segnata da eventi importanti. Il più significativo è l'incontro con i Serenelli (Giovanni ed Alessandro che poi sarà l'uccisore) anche loro marchigiani e divenuti soci dei Goretti nei lavori dei campi.
A Paliano-Colle Gianturco nasce la quinta figlia dei Goretti, di nome Ersilia, registrata nel comune di Paliano in data 22 febbraio 1898.
Ancora un evento decisivo è la conoscenza che i Goretti fanno dei Passionisti della chiesa di S. Maria di Pugliano. Un incontro destinato ad avere un ruolo determinante nel riconoscimento della santità di Maria Goretti (citiamo il postulatore della Causa di Canonizzazione il P. Mauro Liberati).
In proposito è bene sapere che in quegli anni (1896-1899) nella comunità passionista di Paliano venne per il suo anno di noviziato Grimoaldo Santamaria, dichiarato beato da Giovanni Paolo II il 29 gennaio 1995.
Non abbiamo ragioni di dubitare di un incontro tra i due visto che i Goretti andavano in quella chiesa tutte le domeniche.
Il simbolo più qualificante della spiritualità gorettiana è certamente il casolare, già molti ritratti la dipingono o con la cascina in mano (quasi come un libro) o con la cascina ai lati. L'insegnamento è evidente: il cammino di santità è possibile realizzarlo in famiglia, nel servizio umile e puntuale, nella preghiera e nel rispetto. Un cammino verso Dio incontrato nel quotidiano.
La "spiritualità del casolare" richiama la vita della Santa Famiglia a Nazareth e Marietta diviene icona per il nostro tempo di questo messaggio.
S. Maria Goretti come ricordo del suo passaggio terreno lascia proprio 3 casolari. A Corinaldo c'è la Casa Natale, a Le Ferriere la Casa del Martirio. Due luoghi che parlano da soli e divenuti ormai centri di preghiera e di meditazione.
Il casolare di Paliano purtroppo manca all'appello, è l'anello mancante di questa triade gorettiana. Il luogo deve essere recuperato e valorizzato, un impegno morale di cui ci facciamo carico.
Il centenario di Paliano, tra i tanti, ha indicato la strada giusta che sarebbe imperdonabile smarrire. |