Il 1899 per volontà di Papa Leone XIII diviene un omaggio della Chiesa a Gesù Redentore del mondo. L'11 maggio veniva pubblicata la bolla di indizione dell'Anno Santo "Properante ad exitum" in cui venivano indicati i temi fondamentali della manifestazione giubilare. Il 25 maggio seguiva l'Enciclica "Annum sacrum" che presentava il tema dominante del Giubileo: la consacrazione dell'umanità al S. Cuore. L'incredulità si diffondeva a macchia d'olio, la corruzione compiva stragi ad ogni livello. Un triduo di preparazione si celebrò nei giorni 9-11 giugno e si procedette ovunque alla sacra funzione.
L'ultimo secolo prima del terzo millennio stava nascendo tra attese ed inquietudini.
L'Italia aveva appena conosciuto la propria unità, ma già masse di cercatori di fortuna attraversavano l'oceano in cerca di pane e lavoro che il Nuovo Mondo sembrava promettere.
Altri poi ad una vita grigia ed anonima nel proprio paesello preferivano l'avventura nella Campagna Romana frazionata in immense tenute. Proprietà terriere che raggiungevano anche 7.000 ettari da rubare alla palude e alla malaria.
In questa galassia di sogni e di speranze si inoltra anche un carretto malridotto, carico di masserizie e di miseria. Un uomo guida il mulo, gli altri intorno al baroccio ed i più piccoli sepolti tra fagotti e copertacce.
Davanti ed intorno a loro l'immensità selvaggia delle Paludi Pontine: un universo di dimenticati e di inguardabili. Da lontano cori di canzonacce che si perdono tra stagni e burroni.
I viottoli non sono scritti in nessuna mappa, solo tracciati disegnati da mandrie e da boscaioli prima dell'arrivo delle violente piogge d'inverno.
Arrivano sul finire di febbraio 1899, il giorno non è segnato da nessuna parte. A chi può interessare la vicenda di questi disperati della storia?
Il loro nome è scritto invece nel foglietto di un fattore del conte Attilio Mazzoleni, proprietario della sterminata tenuta di Conca.
Uno è quello di Luigi Goretti con la moglie Assunta Carlini e 4 figli, tra i quali Manetta. L'altro nome è quello di Giovanni Serenelli ed i due figli Alessandro e Gaspare. La comitiva proveniva da Colle Gianturco vicino a Paliano, il treno dalla stazione di Segni fino a Cecchina. Poi per 6 km. la Nettunense e deviazione sulla sinistra per Carano, Campomorto, Le Ferriere.
Passato il ponte sul fiume Astura i carri si fermano nell'aia di due cascine, fino allora fienile per i cavalli e riadattati ad abitazione. In quella Antica vengono destinati i Goretti ed i Serenelli, in quell'altra i Cimarelli anche loro di Corinaldo.
A sgranare gli occhi davanti alla maestà di Cascina Antica sono proprio i bambini: "È una casa in muratura"! Cui fa da benvenuto il conte Mazzoleni: "Qui mangerete pane di grano".
Quella sera l'unico camino acceso è quello dei Cimarelli, grandi sponsor dei nuovi arrivati dopo il tumultuoso abbandono di Colle Gianturco.
Su quel tavolo, oltre al minestrone di fave, le tante speranze di un futuro migliore ed il modo di disporsi dentro Cascina Antica. I Goretti sulla sinistra di chi guarda le scale ed i Serenelli sulla destra. La grande cucina con il camino in mezzo a proteggere una certa intimità.
Non basterà ma questo è un capitolo che nessuno avrebbe mai voluto scrivere.
Fuori la nebbia tracima dall'Astura, scavalca il ponte di tavole, accarezza finestre senza vetri. In lontananza le rane gracchiano il canto della sera.
Da quel febbraio 1899 sono passati più di 100 anni, una manciata considerevole di numeri che tuttavia sono solo una metafora in confronto a tutto ciò che è realmente accaduto.
Quello che non avvenne durante millenni, si realizzò in poco tempo.
Negli anni 20-30 si completerà la celebre bonifica delle Paludi Pontine: una impresa ciclopica che muterà radicalmente l'orografia dell'intero habitat che da secoli aveva caratterizzato quella fetta di terreno denominato Pianeta delle Zanzare, che da Terracina arrivava fino alle porte di Roma.
La sconfitta della malaria che tra l'altro colpì Luigi Goretti (morto il 6 maggio 1900) è legata indissolubilmente ai mutamenti di questa terra.
Quella casa in muratura di nome Cascina Antica, che tanto stupì i Goretti, c'è ancora ma non è più una anonima masseria sperduta nel Pianeta delle zanzare.
Il mutamento epocale riguarda anche la cultura, la qualità della vita, la toponomastica e lo stesso fenomeno religioso.
Protagonista di tutte, bonifica a parte, è una bambina di 11 anni. Il suo nome è Maria Goretti, Marietta ormai come è chiamata universalmente. Una bambina che è divenuta una stella brillantissima nel firmamento della Chiesa e non solo.
È lei il simbolo di una rinascita e di una borsa valori che si è ormai incarnata nella nuova stagione che questa terra sta vivendo.
Cascina Antica e Casa del Martirio è l'icona di questa metafora: insieme a milioni di visitatori, il 29 settembre 1991 qui è venuto a pregare Giovanni Paolo II. Un riconoscimento prestigioso che fa di questo santuario così particolare uno dei luoghi più famosi della cristianità.
Marietta rappresenta la chiave di lettura di questo centenario gorettiano, uno dei tanti che accompagneranno fino al 1 ° Centenario della Morte nel 2002. Tra queste mura non si è solo consumato un fatto di cronaca nera come frettolosi cronisti amano raccontare. Nel cuore e nella mente di una preadolescente è stato portato a compimento un progetto di vita che nell'ottica della fede è divenuto icona dell'amore di Dio. In esso Marietta diviene profezia di un mondo nuovo, annuncio di liberazione e di salvezza per ogni uomo.
Raccontare le meraviglie che Dio ha compiuto in questi 100 anni di Cascina Antica, tra queste mura, in questi silenzi, in questa presenza misteriosa di Marietta richiederebbe ben altro spazio.
Una traccia significativa sono i numerosi messaggi che i pellegrini lasciano nel grande libro dei visitatori e che tra l'altro sono stati oggetto di alcuni libri.
Il calendario '99 de "La stella del mare", la rivista del Santuario di Nettuno, ha reso onore a questo centenario con la pubblicazione di foto storiche delle Paludi Pontine prima della grande bonifica.
Un riconoscimento anche per i tanti dimenticati che in questa terra sono vissuti lungo i secoli. Un tempo simbolo di disperazione e di sofferenza, oggi, grazie anche a Marietta, simbolo di riscatto e di dignità.
Il borgo Le Ferriere, dove si trova Cascina Antica, ha potuto rivivere il fascino ed il messaggio di questo Centenario durante una grande Missione Popolare animata dai Passionisti e da un gruppo del Rinnovamento nello Spirito. La Missione si è tenuta dal 20 al 28 febbraio ed è stata solennemente aperta da Mons. Giuseppe Petrocchi, Vescovo di Latina, anche lui marchigiano e grande stimatore della Santa. |