ROMA - Piazza S. Pietro - 24 giugno 1950 è il trionfo per il "Piccolo fiore di campo",
dichiarato santo dinanzi a 500.000 persone.
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Ormai la storia del piccolo fiore di campo non appartiene più solo alla sua gente, ma è divenuta una pagina significativa nella storia della Chiesa.
Al definitivo riconoscimento manca l'ultimo importante anello.
Il miracolo è il sigillo di Dio negli avvenimenti umani e da varie parti del mondo giungono notizie di guarigioni ottenute invocando il nome di Marietta. Vengono scelti due miracoli di indiscutibile attendibilità.
Il primo è la guarigione di Giuseppe Cupe, operaio e padre di 4 figli, risanato istantaneamente da un grave ematoma causategli da un grosso masso precipitato dall'alto di una scarpata sul suo piede destro (Roma 8 maggio 1947).
Il secondo è la guarigione anche questa istantanea della signora Anna Grossi Musumarra, da pleurite essudativa e liquido abbondante (Roma 4 maggio 1947).
I due malati non avrebbero potuto guarire se non dopo una lunga ed incerta terapia.
L'11 dicembre 1949 il papa Pio XII riconosce l'autenticità dei miracoli e fissa per il 25 giugno 1950 la data della canonizzazione.
Dell'avvenimento si interessano i mass-media di ogni parte del mondo, la storia del piccolo fiore di campo commuove uomini di ogni continente.
Quel giorno in piazza S. Pietro si calcolano non meno di mezzo milione di persone e per la prima volta la cerimonia si svolge all'aperto. Intervengono alte personalità come il presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi ed il primo ministro Alcide De Gasperi.
Le foto di quel giorno a fatica rendono l'idea della grandiosità dell'avvenimento.
Il papa Pio XII pronuncia la formula di rito:
"Ad onore e gloria della Santa ed indivisibile Trinità, ad esaltazione della fede cattolica e ad incremento della religione cristiana; con l'autorità di N.S. Gesù Cristo, dei beati Pietro e Paolo e nostra, previa matura deliberazione e più volte implorato l'aiuto divino, udito il parere dei nostri venerabili fratelli cardinali di S.R. Chiesa, patriarchi, arcivescovi e vescovi presenti in Roma, decretiamo e definiamo che la Beata Maria Goretti vergine e martire è santa e l'inseriamo nell'albo dei santi, ordinando che la sua memoria sia ricordata con pia devozione dalla Chiesa universale, ogni anno il giorno del suo natale e cioè il 6 luglio".
Da una finestra del Palazzo Apostolico, mamma Assunta, vestita di nero e lo sguardo assente, vive il momento più incredibile della sua esistenza.
ROMA - 24 giugno 1950. Pio XII giunge in piazza S. Pietro per la canonizzazione.
In basso: mamma Assunta prega dinanzi alle spoglie della figlia.
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Pio XII riceve in udienza particolare
tutta la famiglia Goretti.
ROMA - Pio XII dichiara Santa Maria Goretti
il 24 giugno 1950
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Nella millenaria storia della Chiesa non è mai accaduto che una mamma, i fratelli, tanti parenti ed amici, abbiano potuto assistere alla canonizzazione di un loro congiunto.
Da quel giorno Maria Goretti insegna un cammino, il suo nome, nella terminologia, significa un messaggio preciso e limpido, anche se spesso incompreso.
Dal suo santuario, onorato dalla visita di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, è un punto di riferimento di spiritualità e di fede. Sono innumerevoli gli attestati di riconoscenza per le grazie concesse invocando la sua intercessione.
Al suo nome sono dedicate chiese, ospedali, asili sparsi nel mondo. La sua storia è raccontata in tutte le lingue della terra, compreso il cinese e l'arabo.
Un cenno particolare alla splendida riduzione cinematografica della vita di Marietta ad opera del regista A. Genina dal celebre titolo "Cielo sulla Palude" (1949).
Non finisce di stupire la sua vita, semplice e pulita come una goccia di rugiada: l'avventura di un piccolo fiore di campo destinato a non sfiorire mai.
Manifesto pubblicitario del film:
"Cielo sulla palude" (1949) |
Martina Pinto interpreta Santa Maria Goretti
nella fiction televisiva omonima (2003) |
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