A Cascina Antica, durante l'Anno Centenario e dopo che il Papa ha varcato questa porta il 29 Settembre 1991.
L'estate giunta in ritardo canta ora a perdifiato la sua inguaribile malinconia. Le rare folate di ponentino dimenticano brividi di inesauribile vitalità.
Il colore senza età del cotto ritaglia le mura di Cascina Antica come una cornice dai confini infiniti.
Dentro, le pareti salgono verso il soffitto come giochi di cattedrali romaniche e solo la polvere sulle travi tradisce il lento scorrere del tempo.
Nella grande cucina, il luogo dove "cadde Marietta" è sempre un tappeto di rose e gladioli, come le vie del borgo il giorno del Corpus Domini.
La ripida scalinata che dall'aia guida al primo piano del casolare è chiusa da sempre come uno sacrario. Marietta vi passò l'ultima volta il 5 luglio 1902. Sfiorò quei mattoni in quel suo pallore di chi chiedeva scusa per tanto disturbo. Quelle scale potevano rappresentare la sua salvezza, il filo ombelicale verso quella vita che desiderava vivere con tutte le sue forze.
Ora quei gradini conservano con gelosia quel desiderio e quel pallore e nessuno può calpestare o interrompere il sogno di una bambina di Dio come Marietta. Ciuffi di edera a metà scalinata ricamano sentieri invisibili e dimenticati, mai stranieri in questo scenario che giorno dopo giorno diviene santuario privilegiato dell'Altissimo.
La umana e divina avventura di S. Maria Goretti sempre più sta uscendo dalle brume di un eroismo di una manciata di minuti ed è riscoperta come un progetto di vita profondo e grandissimo.
Purtroppo la sua vita interroga più i grandi che i bambini e quel "purtroppo" la dice lunga di chi riteneva di riporre Marietta tra le righe di un gioco adatto solo ad alcune categorie di persone o a donne.
La spiritualità gorettiana non è un flash da etichettare con un "così fan tutte", ma un itinerario completo e ben definito per camminare con certezza verso Dio e i fratelli. Una proposta per tutte le categorie e per tutte le età: come tutti i gioielli va trattata con cura e competenza.
Ora c'è uno strano silenzio dentro Cascina Antica e l'ultimo grappolo di pellegrini si trascina dietro le prime ombre della sera.
Marietta da viva non ha mai avuto una casa tutta sua, il precario è stato il suo esistere.
I casolari di Pregiagna, Colle Gianturco e Le Ferriere sono state delle tende che il vento gonfiava come vele. Pochi bambini hanno camminato come ha fatto Lei, attraverso strade e sentieri, le scarpe a tracolla, le mani ingombre di fagotti e di speranze.
La santità di Marietta esce dal tempio e adora Dio "in spirito e verità", ovunque questo Signore lascia intravedere i suoi voleri. Negli spazi infiniti delle Paludi Pontine teatro di violenze e di alienazione o nell'aia ingombrata di pula e di fieno. Lungo i viottoli polverosi che portano alla Madonna di Pugliano o quelli fangosi che tagliano come lame i boschi del Foglino. Marietta vive la sua chiamata di bambina di Dio come i grandi della Bibbia, sta in atteggiamento di ascolto e di attesa.
I Voleri di Dio
L'immagine di un popolo in cammino rivive la sua stagione senza età nella umanissima avventura dei Goretti, tra i quali Marietta è l'emblema più significativo, la punta di diamante che ha trainato una storia dimenticata in una icona dell'Altissimo. Marietta ha dettato ad alta voce la sua bibbia non scritta, ovunque ha lasciato la scia dei suoi freschi anni.
Ogni parola, ogni gesto, arrivati fino a noi, portano il sigillo di quell'eternità di cui si faceva "profezia" per la sua famiglia e per tutti noi che faticosamente camminiamo sui sentieri della medesima condizione umana. Alcuni cenni:
MARIETTA: "Mamma non ti scoraggiare, vedrai, il buon Dio non ci abbandonerà, tu andrai a prendere il posto di papa in campagna ed io porterò avanti la vita di famiglia".
E NELLA BIBBIA: "Abramo, Abramo, prendi tuo figlio, vai nel territorio di Moria e offrilo in olocausto sul monte che io ti indicherò". E Abramo si alzò di buon mattino; sellò l'asino e si mise in cammino..." (Gn22, 1-10).
MARIETTA: "Teresa, quando riandiamo a fare la Comunione?"
E NELLA BIBBIA: "Ma hu? Cos'è? E Mosè disse loro: - È il pane che il Signore vi ha dato come cibo. Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa. Prendi una urna e mettici un omer completo di manna; deponila dinanzi al Signore e conservala per i discendenti". (Es 16, 17-33).
MARIETTA: "Ma che fai Alessandro! Non sono questi i voleri di Dio ed egli ti punirà".
E NELLA BIBBIA: "Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria che si levò e disse: - Dice Dio: perché trasgredite i comandi del Signore? Poiché avete abbandonato il Signore anch 'egli vi abbandonerà.
Ma essi congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio. (2Cr 24, 20-21).
MARETTA: "Per amore di Gesù lo perdono e lo voglio con me in paradiso".
E NELLA BIBBIA: "E così lapidarono Stefano e mentre lo lapidavano diceva: - Signore, accogli il mio Spirito e non imputar loro questo peccato.
E Stefano vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra". (At 7, 55-60).
Lo Spirito che aleggia
Ora la penombra filtra uggiosa dalle finestre di Cascina Antica e il sole del tramonto dimentica sulle pareti nude del casolare colori e nostalgia.
La "cattedrale" di Marietta è tutta qui, il suo pulpito è scolpito tra questi mattoni di cotto antico.
La sua "omelia" più che raccontata è scritta in prima persona attraverso pagine che parlano di quotidianità, di concretezza del vivere. Ogni particolare del suo vivere è un "cantico" della vita di tutti i giorni, un vissuto nella sacralità della casa con i suoi misteri e la sua intimità.
La teologia del tempio in Maria Goretti lascia il posto alla teologia della tenda. Il recinto mistico del chiostro cede il passo all'aspra e selvaggia radura della palude percorsa da misteriosi e invisibili cercatori d'infinito.
È più facile attaccarsi all'austerità di un monastero con i suoi rintocchi e la sua campagna che alla precarietà di una tenda e di un sentiero che muta con il variare delle stagioni. Un fagotto da fare e da disfare rende più l'idea di esodo che lasciare una volta tutto un mondo e metterci poi una pietra sopra.
Marietta è "profezia" per il nostro tempo, proclamata per far riscoprire la presenza di Dio che libera, partendo dalle piccole cose, dal quotidiano. Ella ci ricorda che Lui non è prigioniero di una chiesa, né proprietà gelosa di alcuni addetti ai lavori, facilmente individuabili per via del loro cosiddetto ruolo.
Marietta è messaggera di quello Spirito che aleggia ovunque ci siano braccia e cuore disponibili ad accoglierlo con gioia e semplicità.
Per questo e per tante altre cose ti siamo grati Marietta, bambina di Dio e grande maestra per il nostro tempo, spesso complicato e irriducibile ma così fragile e bisognoso di valori forti da vivere. |