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MARIA GORETTI
Storia di un piccolo fiore di campo

di
GIOVANNI ALBERTI

La presente opera si può acqistare presso
il Santuario Madonna delle Grazie a Nettuno
Tel./fax 06 9854011
E-mail: lastelladelmare@libero.it
www.santuarionettuno.it

 

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35 - Lo spirito di Pregiagna


 


CORINALDO -
La Madonna dell'Incancellata

Dopo 100 anni da quel 16 ottobre 1890 molte cose sono cambiate per ciò che riguarda Corinaldo.

La cittadina è sempre lassù, con la sua aria distinta e civettuola, con le sue mura e il suo Pozzo della Polenta.

Le chiese e le icone alla Vergine testimoniano una fede e una creatività che il tempo non osa scalfire.

Il carattere dei corinaldesi sprizza dai pori allegria e senso dell'accoglienza, anche se qualcuno si ostina a definirlo un po' pazzerellone.

Laggiù nella valle la terra è rigata da filari d'uva e di ulivo, campi curati e autentici gioielli dell'arte bucolica.

Pregiagna scivola dalla strada che va verso il convento dei Cappuccini, un sentiero (ora asfaltato) che inizia a correre a perdifiato tra case e ville e che poi si assopisce dolcemente dinanzi a quella che è conosciuta come la casa natale di S. Maria Goretti.

Il visitatore vi arriva dopo un bagno esistenziale nell'universo di colori e di suoni che solo la natura offre con elettrizzante generosità.

 

Sull'aia due gelsi

La casa natale ha l'aria dimessa e affascinante dei santuari rupestri.

Non ci sono croci su quel tetto, né campanili dalle lunghe dita affusolate verso il ciclo ma, in pochi luoghi come questo è possibile dialogare con l'Eterno.

Una statua della Vergine al di là della strada è punto di approdo di fiori e di preghiere come in tutte le edicole di campagna dell'Italia dei paesi.

Sull'aia due gelsi centenari e poche manciate di terra piana, testimoni distratti di giochi innocenti e di fresche risate. Sotto il muro di casa, dalie e margherite e a pianterreno perfino la ricercatezza di un telaio e di una cantina. Come forse dovevano essere quelle dei ricchi cento anni fa.

Poche scale ripide conducono al primo piano dove lo sguardo si ferma in una cucina grande e luminosa.

Il camino, gli alari, le stoviglie in rame, il tavolo, le sedie e il pavimento dalle mille rughe creano la suggestione come se qualcuno dovesse arrivare da un momento all'altro.

A destra e a sinistra del camino due piccole camere e due finestrelle che rubano fazzoletti di cielo.

La camera di Luigi e Assunta Goretti con il lettone ha una piccola culla e una cassapanca. Nessuno potrà mai dire se quella culla tenne Manetta, ma quell'oggetto rozzo e antico è lì per ricordare quel 16 ottobre 1890, il giorno in cui venne alla luce quella bambina che cambierà radicalmente il destino dei Goretti.

Lo scenario è di struggente fascino, Marietta vi ha vissuto solo 6 anni ma tutto parla di lei e della sua straordinaria storia.

 

Il fatto nuovo a Corinaldo

Adesso Pregiagna e con essa Corinaldo capiscono di far parte di un disegno dai risvolti per molti aspetti misteriosi.

Dinanzi a quella lapide bianca, incollata sul muro maestro, che ricorda al mondo che quella culla ha contenuto una stella della Chiesa, si inginocchia l'universo.

Marietta non mette soggezione, la sua è un'aria tranquilla e buona, fatta di dolcezza e di poesia. Quella strada polverosa ha conosciuto i suoi passi di bambina di Dio in cerca di una terra, di un sorriso.

Ma tutto questo è una forza che sconvolge i diktat di un mondo che ha tutto e poi non ha niente. Un pianeta distratto e a tratti indifferente, che sa però apprezzare la sfida della coerenza e del coraggio di chi per i propri ideali paga di persona.

Per questa memoria Corinaldo non è più la stessa, per questa linfa di acqua purissima Pregiagna diviene Santuario sacro e inviolabile. Punto di incontro dove il divino è sceso a dialogare con l'uomo e percorrere insieme le stagioni della gioia e del dolore.

Tra gli uomini e la geografia della Bibbia, la cittadina marchigiana approda con la consapevolezza di chi riconosce ad una bambina questo ruolo e questo privilegio.

 



OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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