NETTUNO - Il tabernacolo del Santuario
(Tito Amodei)
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Quando ci poniamo dinanzi ad ogni aspetto dell'esistenza umana, sia che si tratti di eroi dal fiato corto o di personaggi che lasciano un segno, percepiamo l'inquietante presenza del mistero.
L'ansia di interrogare tradisce la consapevolezza che ancora molto è da capire e che anche le risposte lasciano la malinconia del dubbio.
Abbiamo rivisitato tante volte la vita e la morte di Maria Goretti; un'autentica scoperta, una storia di casolari e di pace infinita, una sensazione di freschezza, un'autenticità cristiana fatta di cose semplici e profondamente umane.
Il violento dramma è in fondo al sentiero, una parte del copione inserita all'improvviso, senza logica apparente.
Negli occhi dei protagonisti, paralizzante, l'ombra della tragedia, il senso del vuoto, il ricordo del "déjà vu". Come in altre storie maledette con lo stesso sottofondo di miseria e di morte.
Ma i fili della storia vanno tirati uno per uno con la consumata abilità di un burattinaio.
Non basta la curiosità per capire la storia di Marietta, è necessario "andare al di là".
Su Maria Goretti, negazione di ogni etichetta "status-symbol" del suo tempo, hanno discusso molto i suoi contemporanei.
L'uomo di oggi, creatura di un tessuto socio-religioso diverso, ne discute meno. La trova segnata sul calendario, la guarda come una storia del passato su cui si può anche stendere un velo di amore o di indifferenza.
Le virulente polemiche del 1985, presentatesi con l'etichetta di "vera storia", hanno rivelato presto il loro vero volto.
Senso del business, indagini senza scrupoli, uso del demenziale e una robusta vampata pubblicitaria.
Abbiamo iniziato ponendoci delle domande e adesso abbiamo la sensazione di aver percorso una strada che altri hanno già battuto, anche se con motivazioni diverse. Veramente, gli esami non finiscono mai, è questo il rischio che corre chi cerca partendo da lontano.
Ci richiediamo ora: sono giustificati i timori circa la credibilità delle scelte di Maria Goretti a causa della sua età? Quali sono le capacità psichiche di una dodicenne? È un gesto il suo di beata incoscienza? Abbiamo altri esempi nella storia sacra ed in quella della Chiesa dove i bambini hanno avuto la parte di protagonisti?
Senza aver la pretesa di aver concluso il dibattito, ma anche consapevoli dei decisivi contributi ai quali sono arrivati gli ultimi studi di psicologia dell'età evolutiva, i documenti che abbiamo presentato permettono di formulare le seguenti conclusioni.
Dal punto di vista teologico, in qualsiasi età della vita l'uomo può divenire strumento e segno dell'amore di Dio nella realtà spazio-temporale.
La storia sacra offre a questo riguardo una casistica illuminante e vasta.
La psicologia afferma che una dodicenne può porsi compiutamente degli obiettivi, scegliere determinati valori, arrivare a conclusioni concrete partendo da premesse non necessariamente tali, costruire un proprio progetto tra i tanti possibili.
Si tratta di una strategia dinamica mentale piuttosto complessa ed autonoma, sempre nello scenario "della giovane età".
Un ultimo dato importante nella vicenda di Maria Goretti: la scienza ha confermato in seguito ciò che in quel lontano 24 giugno 1950 apparve solo una pura ipotesi fideistica.
Nel terreno del confronto dialettico tra scienza e fede, il nome di Marietta è una pietra miliare nella direzione del rispetto reciproco e della intelligente complementarità.
NETTUNO - La celebre processione di maggio
della Madonna delle Grazie |
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