100libripernettuno.it

 

MARIA GORETTI
Storia di un piccolo fiore di campo

di
GIOVANNI ALBERTI

La presente opera si può acqistare presso
il Santuario Madonna delle Grazie a Nettuno
Tel./fax 06 9854011
E-mail: lastelladelmare@libero.it
www.santuarionettuno.it

 

HOME - OPERE

INDICE -
01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55


22 - Le prime ombre della sera


 


BORGO MONTELLO - I ruderi dei magazzini che un tempo contenevano la "roba" del conte Mazzoleni.

I rapporti tra i Goretti ed i Serenelli mai sono stati affettuosi ma con la morte di Luigi la convivenza diviene sempre più precaria.

Di temperamento autoritario e dedito al vino, il vecchio Serenelli non cerca mai un rapporto paritario e con la vedova ed i suoi figli arriva più volte all'aperta ostilità.

Mamma Assunta rivela episodi inquietanti:
"In occasione della morte di mio marito, né lui (Alessandro) né il padre mostrarono alcun interessamento, né pronunciarono parole di conforto a mio riguardo. Il vecchio Serenelli era di carattere autoritario, non si contentava di quello che facevamo noi. Di condotta morale non era troppo lodevole perché, morto mio marito, osò farmi delle proposte infami" (34).

Anche il parroco di Corinaldo, Francesco Bernacchia, riferisce un episodio raccontategli da Assunta: "II pittore Brovelli di Nettuno aveva ideato una figura della serva di Dio e aveva mandato una fotografia della pittura fatta alla mamma, perché ne facesse le osservazioni. Era presente pure il figlio Mariano.
La mamma osservò che la figliola era raffigurata troppo grassoccia, perché, diceva, in quel tempo era più di un mese che si stentava la fame per colpa dei Serenelli. Quindi la figlia doveva essere più magra. Il padre soprattutto era prepotente fino a far soffrire la fame a tutti" (35).

Ironia della sorte, una volta lo stesso Alessandro interviene in difesa della Marietta, ripresa rozzamente da suo padre:
"Se non incomincia a far da mangiare non imparerà mai" (36).

Con l'andare del tempo sempre più Alessandro assume un atteggiamento ambiguo verso la piccola Maria.

Ricorda Assunta:
"Un mese circa prima dell'assassinio, Alessandro si mostrava aspro verso Maria, dandole ordini gravosi con animo, evidente, di farle dispetto. Non gli andava più bene niente di quello che faceva essa. Maria faceva però lo stesso le faccende ordinate da lui. Qualche volta faceva le sue giuste rimostranze sia a voce sia con il pianto e più volte la confortai dicendo: "Porta pazienza, tanto tra poco dovrà andare a fare il militare" (37).

Marietta paga duramente il suo rifiuto, come più tardi confermerà lo stesso Serenelli:
"Io coabitavo con la famiglia Goretti e per ben due volte nel mese di giugno tentai di indurla alle mie voglie. È vero che circa un anno prima feci alla Maria una prima proposta di atti carnali alla quale non volle acconsentire.
Io fin dalla prima volta ingiunsi alla ragazza di non dir nulla alla madre, e glielo dissi con forma severa, sicché essa ne rimase intimorita.
Oggi però non ricordo se in ambedue le volte io abbia anche minacciato la fanciulla di morte, tuttavia non escludo che lo abbia fatto.

Io - prosegue Alessandro - non deposi mai il desiderio di raggiungere i miei intenti e dopo il secondo tentativo nella mia mente si formò più che mai il proposito di ucciderla se avesse continuato ad opporsi alle mie voglie" (38).

Che quelle di Alessandro non erano pure fantasie lo conferma alla mamma la stessa Marietta in punto di morte: "A richiesta del dottore - riferisce mamma Assunta - io domandai alla figliola se mai altre volte Alessandro l'avesse tentata. Ed essa mi rispose con voce calma:
- Mamma, altre due volte. Ed io: - Oh Madonna SS.ma, perché non l'hai detto a mamma tua? Ed ella rispose:

- Perché mi aveva detto che mi avrebbe ammazzato se io lo dicevo. E pertanto poi mi ha ammazzato lo stesso.
Ed io ancora: - Da quanto tempo?
Ed essa: -Da un mese"
(39).

Da allora Marietta fa l'impossibile per non rimanere sola in casa, senza che qualcuno ne intuisca il dramma.

Il particolare non sfugge invece allo sguardo interessato del Serenelli:
"Marietta cercava di non star sola con me ed io lo rilevai bene. Mi accorsi pure che cercava di schivarmi, ella poi aveva intensificato le sue preghiere. Tante volte io l'ho sentita chiedere alla mamma che le permettesse di andare ai sacramenti" (40).

Marietta vive nella più completa solitudine la tragedia più logorante della sua vita. Spesse volte il suo atteggiamento suscita incomprensioni e rimproveri, la stessa mamma Assunta non percepisce lo stato d'animo nel quale si trova sua figlia.

La luce, tra tanta oscurità, le viene dalla preghiera e dalla fiducia in Dio. Solo una frase sussurrata dolcemente alla cara Teresa Cimarelli lascia tradire la sua angoscia:
"Teresa, andiamo domani a Campomorto? Non vedo l'ora di fare la comunione" (41).

Quel "domani" è sabato 5 luglio 1902, il primo giorno della sua "passione".

L'estate viene dal mare sulle orme del vento di ponente, le spighe mature cullano silenziose la loro storia e dai canneti del fiume Astura le rane gracidano la nenia della malinconia.

È tempo di raccolto, le falci sono già lucidate a nuovo, i granai sognano ad occhi aperti, per l'aria il fascino dal sapore antico.

 

NOTE

(34) PROC. AP. pag. 161-164.
(35) PROC. AP. pag. 136.
(36) PROC. INF. f. 100-101.
(37) PROC. INF. f. 82-99
(38) PROC. INF. f. 168.
(39) PROC. INF. f. 109.
(40) PROC. INF. f. 168.
(41) PROC. INF. f. 82-99.

 



OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO"
AUTORIZZAZIONE PER LA PUBBLICAZIONE
CONCESSA DA GIOVANNI ALBERTI

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta e trasmessa in qualsiasi forma
o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta
dei proprietari dei diritti.