E' giusto e doveroso, da parte degli autori di questa breve relazione, il dichiarare che la ricerca della documentazione, che fa la storia dell'attuale Palazzo Municipale di Nettuno, è il risultato di una collaborazione di più persone, che per caso si sono incontrate nell' archivio storico comunale, presso l'Antiquarium, per realizzare un progetto di grande contenuto storico e umano. Tra i pesanti e polverosi libroni consiliari di fine '800 e primi anni del '900 abbiamo rivissuto quelle sedute consiliari pacate e a volte deluse, poiché le entrate di cui godeva il Comune erano sempre insufficienti a soddisfare i bisogni.
Ma l'ambizione più pressante e sofferta di quel periodo è sicuramente (e ne conveniamo) che il Comune avesse una sede propria, per poter ospitare comodamente tutti gli Uffici necessari, con una sala di ricevimento dignitosa dove ricevere personaggi importanti provenienti da altre città.
In quel tempo lontano gli Uffici Comunali erano ospitati in alcuni locali del Palazzo Borghese, tenuti in locazione per un canone di 2000 lire l'anno, spesa che si riteneva alta e appena sostenibile.
In uno di quei locali, l' l1 luglio 1895, si tenne un'Adunanza Straordinaria del Consiglio Comunale. Erano presenti alcuni dei consiglieri i cui nomi ricorreranno per molti anni nelle successive adunanze, come i signori Brovelli Giovanni e Pompeo, Trafelli Giovanni, l'avvocato Annibale Censi, Catanzani Bartolomeo, e ancora i signori Ottolini Domenico e Lorenzo, Trovarelli Mariano e Filippo, e infine il Cav. Ufficiale Angelo Combi, il quale più tardi, come Sindaco, sarà il più notevole, e diremmo, il più sofferto protagonista di questa storia.
In quella giornata di luglio, l'atmosfera tra i presenti doveva essere piuttosto tesa, poiché nel verbale, in bella scrittura, leggiamo "Il Consigliere Anziano sig. Pio Cerchiari assume la Presidenza e dichiara aperta la seduta: quindi dà la parola al Reggio Commissario Straordinario sig. dr. Vittorio Peri il quale legge la seguente Relazione sull' Arnministrazione provvisoria del Comune di Nettuno".
Il Commissario fece una lunga relazione sullo stato dell' Amministrazione Comunale illustrando vari argomenti come: il Dazio Consumo, la transazione con la società delle Ferrovie Secondarie Romane, i Lavori Pubblici, le Latrine, il Lavatoio, il Regolamento Edilizio, la Sanità, il Cimitero, le Scuole Maschili e Femminili, l'Asilo Infantile, liti varie tra cittadini e così via. La relazione occupava appunto ben 70 pagine del verbale, che non abbiamo potuto ritrovare.
Tra gli argomenti trattati in quella seduta si trova anche l'argomento " Ufficio".
"Nessuno potrà dire che i locali destinati all'Ufficio Comunale corrispondano pienamente alla dignità dell'Ufficio stesso e alla pigione che il Comune paga. L'ingresso specialmente e le scale sono assolutamente indecenti. Non mancai perciò di fare rimostranze al proprietario, che si fece forte del contratto. Quando il Comune avrà alquanto migliorate le sue finanze converrà che esso si decida a costruire una casa propria".
E' questo forse il primo accenno ad "una casa propria". Da questo momento e per gli anni successivi sarà l'argomento insistente che si tornerà a proporre e a discutere, prendendo addirittura decisioni " definitive" (9 luglio 1901); altri momenti in cui si sogna di uniformare lo stile del Palazzo agli Edifici del Centro Medievale (21 aprile 1902); il 28 settembre 1904, malinconicamente, si è costretti a rinnovare l'affitto dei locali del Palazzo Borghese.
Tra speranze e delusioni, si arriva così ad una data fondamentale: il 23 aprile 1906, quando il Sindaco Cav. Uff. Angelo Combi comunica al Consiglio di essere stato informato che "i Fratelli delle Scuole Cristiane, proprietari del fabbricato iniziato e non ultimato lungo la Via Durand De La Penne, avevano stabilito di vendere il fabbricato stesso" e crede opportuno cogliere questa circostanza per l'antico progetto di acquisto di una Residenza Municipale propria. Il 28 aprile dello stesso anno "con voti unanimi 12 su 20", i Consiglieri approvano il progetto di acquisto del fabbricato allo stato rustico.
Ma passeranno altri due anni prima che si trovi un appalto conveniente per completare i lavori iniziati dai precedenti proprietari. Il 27 luglio 1908, il Sindaco Combi, prima di ritirarsi in congedo, informa sugli ultimi sviluppi delle trattative in corso per l'assegnazione dell'appalto dei lavori, che in via definitiva il 17 settembre successivo saranno affidati all'impresa edile di Emilio Rosa.
A questo punto ci congediamo con una certa contimozione dal Sindaco Angelo Combi, e accenniamo ad altri argomenti di cui le sessioni consiliari si sono occupate. Ad esempio lo Spedale dè poveri in Nettuno, una petizione al Comune di Roma per la concessione di Tranvia elettrica per collegare Anzio e Nettuno, ecc.
Ma due date drammatiche ci hanno coinvolti: la sospensione della sessione per lutto Nazionale, in seguito alla notizia dell'assassinio del Re Umberto I il 29 luglio 1900, e la morte di Maria Goretti, il 6 luglio 1902.
Il 17 luglio 1902, in Sessione Straordinaria, il Presidente comunica al Consiglio che "la popolazione unanime con sentimento di giusta indignazione riprovò il mostruoso attentato all'onestà della giovanetta dodicenne Goretti Maria da Corinaldo, commesso da persona indegna di essere nominata e che fortunatamente non appartiene al nostro Comune.. .la popolazione con atto superiore a qualunque elogio concorse spontaneamente alle spese per il funerale della Goretti ed è in corso una sottoscrizione per erigerle un ricordo marmoreo nel locale Cimitero".
Ecco, questa ricerca che abbiamo fatto volontariamente per il Comune di Nettuno, ci ha riportati in anni più vicini alla nostra gioventù e ci ha dato emozioni nuove.
Gruppo Volontario di Ricerche
"IL TRIDENTE" |