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IL PALAZZO MUNICIPALE

LO STEMMA E IL GONFALONE
DI NETTUNO

a cura di
BENEDETTO LA PADULA

 

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 Cap. 4

Bisogna elevare in alto le proprie mire e scorgere un po' l'avvenire

E' questa affermazione del consigliere Augusto D'Andrea, fatta nella seduta consiliare del 14 novembre 1900, ad aprire la strada verso la costruzione di un nuovo edificio sulla via di san Rocco, questo che oggi vediamo su viale Giacomo Matteotti, in pieno centro cittadino. Ma nel 1900 siamo in aperta campagna.
Ci vorrà molta lungimiranza per costruire in questo luogo un municipio adatto a quella che sarebbe diventata la città che Nettuno solo molti anni dopo, e D'Andrea dimostra di averla. Ma i tempi non sono ancora maturi.
Appassionante è la lettura del resoconto di questa seduta, per i riferimenti che contiene a luoghi e persone del tempo, ma anche per cogliere il senso dell' economicità che avevano i nostri predecessori. Lunghe discussioni per mezzo punto in meno sugli interessi, o per diecimilalire.
Ma alla fine di questa storia, il palazzo municipale costerà molto più di quanto questi nostri amministratori avevano stanziato.

"Il Presidente Angelo Combi comunica che, data partecipazione all'impresario Ing. Sisto Iello della deliberazione 23 Luglio corrente anno n. 33, resa esecutoria con V° Prefettizio 6 Agosto n. 35556, con lettera dei 1° detto, accettò le modificazioni proposte e che riguardavano l'ammortamento del debito in 30 annualità colla riduzione degli interessi al 4%. Aggiunge che successivamente presentò altro progetto il Sig. Tito Caffoni per la ultimazione del Palazzo già da esso incominciato lungo la via di San Rocco con adattamento per uffici domandando, compresi gli interessi, la somma fissa "a forfait" di £. 150 mila (oggi sarebbero circa 550.000 euro) pagabili in 15 annualità

Dà quindi comunicazione di un terzo progetto presentato da Turchi Salvatore il quale domanda di £. 80.000 per il suo Palazzo in Piazza Umberto I comprese le rispettive adiacenze in confine con la Via dell'’ Archetto e Via delle Rimesse. E siccome esso si trova di avere un debito di £. 60.000 al 5% colla Signora Marchesa Costaguti, così chiederebbe che il Municipio si sostituisca al Turchi per le £. 60.000 verso la Marchesa pagando ad esso la differenza di £. 20.000 in due o più esercizi.

Il Consigliere Augusto D 'Andrea trova conveniente il solo progetto del Caffoni perché la spesa sarebbe di sole £. 150.000 che pagate in 15 annualità non sarebbero di aggravio al Bilancio. Oltre a ciò doterebbe il paese di un nuovo ed elegante edificio. I Consiglieri Paccariè, Trovarelli Filippo, Censi Annibale e Sisti Onorio combattono la proposta Caffoni non trovando conveniente che il Municipio venga costruito in aperta campagna fuori dell'abitato ed in località insalubre.

La Residenza Municipale deve stare nell'interno del Paese ed in luogo più centrale che sia possibile, cosa alla quale risponderebbe pienamente il Palazzo Turchi perché situato sulla Piazza Umberto I, che è la principale e più centrale del Paese. Osservano che il progetto Turchi è il più economico di tutti gli altri. Il primo progetto Iello, comprese le espropriazioni avrebbe superato le £. 200.000 pagabili in trenta annualità oltre gli interessi del 4%. il progetto Caffoni domanda £. 150 mila in 15 annualità, mentre il progetto Turchi richiede solo £. 80.000 che possono ridursi anche a settantamila; di guisa che anche ammesso che si debbano spendere £. 50.000 per ridurlo ad Uffici si resterà sempre al dì sotto delle alti offerte e si avrà una Residenza più completa del progetto Caffoni, perché vi si potranno collocare anche le Scuole Femminili e gli alloggi dei Carabinieri in quello non compresi.

Ciò vuol dire che spendendo nella peggiore delle ipotesi £. 120.000 si avrà un Palazzo che oltre l'economia delle £. 2.000 di affitto che oggi si spendono, potrà dare altre £. 2000 e più di affitto mentre il progetto Caffoni ridotto a soli Uffici Municipali non presenterebbe altro vantaggio che il risparmio delle £. 2.000 di affitto che attualmente sì pagano. Il Consigliere D'Andrea replica non doversi semplicemente pensare all'urgenza del momento. Occorre guardare all'avvenire del Paese. Nettuno difètta di fabbricanti ed occupando il Palazzo Turchi rimarrebbero prive di alloggio le non poche famiglie che ora vi si trovano. Completandosi il nuovo Palazzo del Caffoni lungo la via di San Rocco non si va incontro a questi inconveniente e si darebbe un incentivo per la fabbricazione lungo la via di San Rocco accreditando quella località per la quale anzi si riserva di presentare formale proposta di risanamento. Non crede che per l'adattamento del Palazzo Turchi ad uso di uffici siano sufficienti le £. 50 mila e che quindi sparisca la prospettiva dell'economia. Non domanda che la sua proposta venga sottoposta a votazione ma si riservi di dare spiegazioni del voto che darà contrario all'acquisto del Palazzo Turchi ove il Consiglio credesse di approvarlo...

Il Consigliere Augusto D'Andrea dichiara di aver votato contro la proposta perché, presa cognizione de due progetti Caffoni e Turchi, trova senza paragone molto più conveniente quello Caffoni per tutte le ragioni possibili ed immaginabili.

Non è pratico né semplice per una pubblica Amm.ne andare ad impegnarsi in affare incerto e complicato ove ben poco v'è di concreto come quello proposto dal Turchi. Difatti si tratterebbe di acquistare una casa il cui valore reale è molto lontano da quello richiesto, specialmente nei momenti attuali che i fabbricati per le imposte gravose sono disprezzati, la casa stessa è costruita senza regola d'arte, con scala ristretta e buia, soffitti di legno, vecchi pavimenti, ambienti ristretti ed affatto liberi, insufficienti allo scopo per cu servono, comprese le scuole ecc.; e per costruire nell'annesso cortile, quelli che occorrerebbero, come poi ridurre i vecchi, s'incontrerebbe certamente spesa maggiore di quella dell'acquisto, che tutto complessivamente porterebbe a somma superiore di quella del Caffoni, senza comprendere poi gli interessi del capitolo [...] che in pochi anni raddoppiano e in più triplicano anche la detta spesa complessiva. Invece il progetto del Sig. Caffoni all'occhio dei non profani non ha bisogno di essere illustrato. Fra tutti i comodi ed il "confortabile ", palazzo moderno di cui buona parte già è costruito ed il resto si terminerebbe in poco tempo da poterlo utilizzare prima della casa Turchi, dal momento che tutti sanno che si fa prima a costruire una casa nuova che a demolire e ridurre il vecchio.

Basta legger chiaro, nelle piante, prospetto, sezioni ecc. presentate dal Caffoni e vedere a prima vista che la sua proposta è convenientissima sotto tutti i rapporti. Il Comune provvederebbe a sistemare con grande convenienza tutti gli uffici, scuole ed altro. Avrebbe una Sala Consigliare splendida, anzi dirò sontuosa, un bel Teatro Comunale come si vede dal tipo (Sezione) e la decorazione stessa del prospetto nulla lascia a desiderare dal lato dell'estetica.

Aggiungasi che il Palazzo Caffoni viene a sorgere sul principio della via Durand De La Penne (già via San Rocco, che dalla Piazza conduce al Poligono di Artiglieria) che formerebbe isola avendo luce da tutte le parti, con cortile interno e fronte principale a mezzogiorno sul mare, con una vista incantevole. Che si dovrebbe creare là il Palazzo Comunale per accreditare tutta quella zona a riviera, unico punto rimasto da cui si veda il mare, tanto più che là si dovrebbe compiere un 'opera di bonifica e colmare una striscia di terreno adiacente alla via De La Penne.

Che la via stessa è larghissima in modo che di fronte il Palazzo ha più che piazza per ogni evenienza di feste popolari, tombole etc.; che potrebbe sorgere un giardino intorno al Palazzo stesso, ed a fianco di esso anche il Giardino Comunale con tenuissima spesa. Aggiunge ancora il D 'Andrea che egli fa formale proposta da discutersi in un prossimo Consiglio deliberando la bonifica di vari ettari di terreno sulla via suddetta e lungo il mare, dove deve per l'avvenire estendersi Nettuno e gradatamente la fabbricazione, perché chi viene a Nettuno ci viene pel mare. La bonifica stessa dovrà, come per legge, farsi in consorzio con i proprietari P. Borghese, Società Fondiaria, etc. con lo Stato e Provincia. E perché esso non rappresenti un sogno ma una prossima realtà è mestieri incominciare a fare qualche cosa da quella parte in modo che l'oratore che dovrà sostenere la bonifica stessa in seno al Parlamento, possa appoggiare la sua tesi sull'iniziativa del Comune che ha dato l'esempio col piantarvi la sua Residenza.

Bisogna elevare in alto le proprie mire e scorgere un pò l'avvenire per farsi un'idea dell'utilità della proposta Caffoni che anche sotto l'aspetto finanziario si presenta eccellente e, nell'interesse vero dell'Amministrazione Comunale. Difatti il progetto è più che concreto nelle 150 mila lire, da pagarsi in 15 anni, compresi anche gli interessi.

Dato il prossimo sensibile aumento del dazio Consumo, il Bilancio non ne risentirà aggravio e si troverà il paese ad avere sollecitamente un Palazzo nuovo ad hoc con tutte le esigenze di una città civile. E perché poi non trattare e tentare almeno col Caffoni per ridurre la spesa ed estendere il pagamento a più annualità?

Egli quindi, convinto che l'opera sua sarà giudicata dai posteri come opera santa per dare vita e salute alla parte migliore del paese sostenendo un progetto ottimo finanziariamente, esteticamente per le comodità tutte, e per le conseguenze utili che trae seco, dichiara che ha votato contro la proposta Trovarelli-Censi augurandosi che il Genio Civile, il quale dovrà esaminare e vagliare calmamente i due progetti, si degnerà dividere il suo parere ".

(dalla deliberazione consiliare n. 83 del 14 novembre 1900)






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"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizioni del Gonfalone 2003
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