Cap. 26
Il Comune e la ditta Rosa finiscono in lite. Dopo quattro anni di cause, li mette d'accordo la Prefettura
La costruzione del Palazzo Municipale ha termine nel mese di maggio del 1911.
Il l° agosto si dimettono consiglio e giunta e viene nominato commissario prefettizio l'avv. Pasquale Talarico, il quale affida il collaudo all'ing. Francesco Mazza del Genio Civile. Il collaudo accerta una spesa finale di lire 459.870,55 con una eccedenza, in massima parte non autorizzata, di lire 260.962,72. In più l'impresa Rosa chiede altre 63.863 lire e 57 centesimi per le riserve fatte nel corso dei lavori.
E' un disastro: erano stati attenti anche ai centesimi e si ritrovano ora con una maggiore spesa di 341 mila lire, rispetto alle 182 mila e 717 preventivate.
Non se ne conoscono neanche i motivi, se si pensa che solo un anno prima l'ingegner Talenti aveva portato al Consiglio un conto di 187.155 lire.
A gennaio del 1912 il commissario Talarico approva il collaudo, ma la Giunta provinciale amministrativa non se la sente di convalidare l'atto, perché il 4 febbraio ci saranno le elezioni e sarà meglio che l'intricata situazione se la sbrogli il futuro Consiglio Comunale.
Il nuovo Consiglio si insedia il 12 febbraio 1912 ed elegge a sindaco di Nettuno il principe Fabrizio Colonna. Essendo questi anche senatore del Regno, è però obbligato subito dopo a dimettersi. Il consiglio accetta le sue dimissioni, prima dalla carica di sindaco, il 24 marzo, e poi anche da consigliere, il 4 aprile 1912.
L'Impresa Rosa capisce che le cose non si mettono bene, che i futuri consiglieri potrebbero non approvare le maggiori spese fatte dai loro predecessori e cita il Comune dinanzi il Tribunale di Roma per l'integrale pagamento di 459.870 lire e 55 centesimi, oltre gli interessi, le riserve ed il risarcimento dei danni.
La prima sentenza si ha il 27 novembre 1912, poi c'è la sentenza di secondo grado del 17 giugno 1913 che accoglie le ragioni del Comune.
Di fronte al giudizio favorevole della Corte d'Appello, a novembre del 1913 il Consiglio Comunale di Nettuno non si fida più del collaudo fatto dall'ingegner Mazza del Genio Civile e decide di nominare nuovo collaudatore l'ingegner Ernesto Lenzi. Rosa si oppone, prima in Prefettura e poi al Consiglio di Stato, ma i ricorsi vengono respinti.
A marzo del 1914 l'impresa Rosa ricorre in Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello. La Cassazione decide che il processo debba essere rifatto davanti alla Corte d'Appello di Ancona. E' qui che il processo sta per riprendere, quando il prefetto di Roma, Aphel incarica il consigliere di prefettura Giovanni Ortolani di cercare una transazione tra le parti, per evitare maggiori spese e ulteriori ritardi nella consegna dei locali.
A dicembre l'accordo è concluso, ma, a conti fatti, il Palazzo Municipale è costato più del doppio del previsto e, da quando si è cominciato a parlarne, nel 1895, sono passati vent'anni! |