100libripernettuno.it




IL PALAZZO MUNICIPALE

LO STEMMA E IL GONFALONE
DI NETTUNO

a cura di
BENEDETTO LA PADULA

 

HOME - OPERE

INDICE -
01
- 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42


Cap. 40

Dopo 17 anni il comune rinuncia alla corona nobiliare    

Passano 17 anni, passa il regime fascista e l'Italia sceglie la Repubblica, passano i commissari prefettizi Mario Vaselli, Rosario Speciale, Ignazio De Matteis e i sindaci don Steno Borghese e Pietro Comastri. Passa anche la guerra, con lo sbarco alleato sulle spiagge di Nettuno e Anzio del 22 gennaio 1944, con lo sfollamento e, poi, con il ritorno a casa. La vita riprende alacremente e nel 1952, il sindaco Mario De Franceschi decide di riprendere anche la pratica dello Stemma e del Gonfalone non concessi, per colpa di una improbabile corona nobiliare, che i Sindaci dal 1875 in poi avevano adoperato nelle riproduzioni dello Stemma comunale.

Nella seduta dell' 11 febbraio 1952, il Consiglio Comunale di Nettuno decide:

"Premesso che con deliberazione n. 29 del 14 febbraio 1935 (...) venne iniziata la pratica relativa al riconoscimento dello Stemma civico di questo Comune;

Che tale pratica non risulta espletata tuttora giusta le relative disposizioni di legge;

A seguito di trattative già svolte con lo Studio Araldico - Consulenza Legale Nobiliare di Genova;

Ritenute la necessità e l'opportunità di completare la detta pratica, stabilendo in primo luogo quali debbano essere le caratteristiche dello Stemma civico di questo Comune, tenendo in particolar modo presente la relativa tradizione;

delibera

1) presentare domanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, diretta ad ottenere il riconoscimento e l'autorizzazione all' uso dello Stemma civico di questo Comune, come da bozzetto colorato riproducente <scudo sormontato da corona, nel quale, su fondo marino, campeggia una conchiglia trainata da due cavalli marini (uno bianco ed uno sauro) con due tritoni inneggianti. Nella conchiglia vi è il Dio Nettuno in atto di comando>"

(Presidente Mario De Franceschi, Consigliere Anziano Giuseppe Caccavale, Segretario Capo Natalino Felici, Prefetto Antonucci)

Il 26 settembre 1952, l'Ufficio Araldico, facendo riferimento alla pratica sospesa nel 1936, fa sapere al Sindaco di Nettuno che "per poter riconoscere lo Stemma cimato dalla corona nobiliare, anziché di quella regolamentare stabilita per i comuni, occorre che siano prodotte le prove di un 'antica concessione ".

Il 9 ottobre 1952, il nuovo Sindaco di Nettuno Ennio Visca risponde all'Ufficio Araldico che a, causa della guerra, archivio e biblioteca sono andati completamente distrutti, per cui risulta impossibile fornire le prove richieste, che possano giustificare la presenza della corona nobiliare sullo scudo dello Stemma comunale. Tuttavia egli trasmette la ricerca che gli ha fornito lo storico locale Giuseppe Brovelli Soffredini, riportata all'inizio di questa parte.

Il 18 novembre 1952 l'Ufficio Araldico scrive a Visca e gli comunica che, non essendo mai stata concessa al comune la speciale corona nobiliare sormontante lo Stemma, corona che è stata adottata, invece, dopo il 1875 ad iniziativa dei Sindaci di Nettuno, essa non può essere riconosciuta. Acconsente, invece, all'uso dello Stemma descritto nella lettera del 26 settembre 1952, cimato della corona regolamentare da comune.

Il 25 novembre 1952 il Sindaco concorda con la comunicazione dell'Ufficio Araldico e lo invita a promuovere il relativo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, per la concessione di Stemma e Gonfalone.

Il 16 dicembre 1952 l'Ufficio Araldico manda al Sindaco la minuta del provvedimento che intende sottoporre alla firma del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Questo è il testo del provvedimento:

"STEMMA: d'azzurro al Dio Nettuno, coronato all'antica di oro, coi lombi cinti da una fascia di rosso, tenente con la sinistra un tridente e con la destra indicante la rotta; in piedi su una conchiglia, tratta verso destra da due cavai/i marini, sul mare al naturale. Lo scudo sostenuto da due tritoni. Ornamenti esteriori da Comune ".

"GONFALONE: Drappo di colore azzurro con l'asta verticale ricoperta di velluto azzurro"

Il Sindaco accetta la descrizione e il 6 febbraio 1953 il Dirigente dell'Ufficio Araldico dispone il pagamento della somma di 7.725 lire, anticipate dal Comune di Nettuno all'ing. Ettore Pennetta, blasonista dello stesso Ufficio, che ha eseguito la miniatura dello Stemma.






OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizioni del Gonfalone 2003
AUTORIZZAZIONE PER LA PUBBLICAZIONE
CONCESSA DAL COMUNE DI NETTUNO

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta e trasmessa
in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti.