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IL PALAZZO MUNICIPALE

LO STEMMA E IL GONFALONE
DI NETTUNO

a cura di
BENEDETTO LA PADULA

 

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 Cap. 6

Palazzo Turchi, terreno Mazzanti, palazzo Borghese, palazzo Caffoni? Il dilemma continua

Sono passati sei anni da quando il commissario Peri aveva manifestato la necessità che Nettuno si dotasse di un nuovo palazzo municipale, ma nessuna decisione sembra sia ancora vicina.
C'è un duello che continua a colpi di fioretto, tra i consiglieri D'Andrea e Censi e, ogni volta che la decisione sembra formarsi intorno alla proposta di modificare qualche vecchio palazzo, D'Andrea fa di tutto per lasciare le cose come stanno.
A dimostrazione di quanto difficili siano state le scelte fatte dai consiglieri dell'epoca, riportiamo la deliberazione del 9 luglio 1901.

Intervenuti: Censi Annibale - Sisti Onorio - Pini Saverio- Ottolini Domenico- Catanzani Bartolomeo
D'Andrea cav. Augusto - Combi cav. Angelo- Trovarelli Filippo- Trovarelli Mariano- Trafelli Giovanni
Brovelli Pompeo Paecariè Cesare -Ottolini Lorenzo- Valeri Mancinelli Giovanni.

Non intervenuti: Stermini Antonio.

il sig. cav. Angelo Combi Sindaco ha assunto la Presidenza ed ha aperto la seduta.

"Il Presidente comunica che in esecuzione della deliberazione Consigliare 27 maggio numero 55 ... fu invitato l'Ing. Carlo Pincherle a presentare una perizia sommaria della spesa occorrente per ridurre ad uso uffici il palazzo Turchi, spesa che fa ascendere presuntivamente a £. 130 mila.

Il Consigliere Mariano Trovarelli osserva che la somma di £. 130 mila non può ritenersi come definitiva conoscendosi per esperienza che le perizie preventive rimangono sempre al disotto di ciò che potrà effettivamente spendersi e crede che se l' Ing. ha previsto 130 si possa benissimo far conto di 150-180. Aggiunte a queste le £. 70.000 per costo del Palazzo si avranno complessivamente £. 250 mila, somma superiore a quella che il Comune può spendere. Esso non avendo altro obiettivo che la necessità di dare al Paese un fabbricato nuovo perché per la cresciuta popolazione (il censimento del 1901 conterà a Nettuno 4.707 abitanti) vi è purtroppo difetto di abitazione è sempre d'avviso che il Comune debba farsi una casa propria ma nuova e di modeste proporzioni tanto da servire per la sola Residenza Municipale ed uffici immediatamente dipendenti da essa senza riunirvi le Scuole che debbono avere una casa propria e senza collocarvi i Regi Carabinieri i quali si trovano molto comodamente nell' attuale loro Residenza. Ciò facendo si potrà spendere appena quel tanto che costa il palazzo Turchi sapendosi che il Palazzo Militare testé compiuto, molto più grande di quello che può occorrere al Municipio, ha superato appena le £. 90 mila.

Il Consigliere Bartolomeo Catanzani presenta una lettera del Principe Giuseppe Borghese, il quale propone riaprire le trattative per l'acquisto dell'attuale Residenza Municipale mediante contratto enfiteutico.

Il Sindaco non crede potersi prendere in considerazione la proposta Borghese. Esso stesso altra volta trattò la concessione enfiteutica del Palazzo con felice risultato, ma poi non fu conclusa per difficoltà provocate dallo stesso Borghese. Successivamente trattò collo stesso Principe l'acquisto dei Granaroni per ivi collocare il nuovo Palazzo Comunale ed anche queste trattative riuscirono infruttuose per le stesse ragioni. Non crede quindi conveniente riassumerli il Consigliere Annibale Censi richiamando la delibera.

Il Consigliere Annibale Censi richiamando la deliberazione Consigliare 14 novembre 1900 n. 83 con la quale fu deliberato acquistare per £. 70 mila il palazzo Turchi, non trova coerente che si debba oggi decidere diversamente ed è di avviso che si debba deliberare l'approvazione dell'acquisto del Palazzo stesso in seconda lettura. In quanto alla spesa per la riduzione osserva d'accordo col Consigliere Trovarelli Filippo che basta per ora limitarla al solo primo piano per sistemarvi l'uffici Municipali.

Il Consigliere Augusto D'Andrea osserva che la deliberazione da prendersi oggi non è che la conseguenza di quella che immediatamente precede in cui si disse chiaramente che occorreva sapere l'ammontare della spesa per la riduzione del palazzo Turchi. Fra l'acquisto della casa (L 70.000) ed i lavori (L 130.000) trova enorme la spesa in £. 200.000 e non consentanea alle finanze del Comune. Coerente alle idee espresse nelle precedenti deliberazioni vorrebbe che sorgesse una casa nuova, decorosa con tutte le esigenze moderne e ristretta agli uffici, perché le Scuole debbono stare a sé, così i Carabinieri e la Posta, già convenientemente collocate. Acquistando semplicemente un 'area come quella del Mazzanti sulla via di Anzio non si spendono £. 25.000 alle quali sì e no andrebbero aggiunte altre £. 100.000 per la costruzione del Palazzo con adiacente Giardino Comunale che manca, in posizione ridente sul mare in in odo che la Casa farebbe isola.

Si oppone alle idee dei Consiglieri Censi e Trovarelli Filippo che vorrebbero confermare in seconda lettura l'acquisto della Casa Turchi limitando i lavori al restauro di uno o due piani come si trovano attualmente, perché non si farebbe che una casa vecchia rendendo solo un favore al proprietario. Allora tanto vale rimanere nella casa attuale che trova molto più conveniente.

Il Consigliere Annibale Censi non conviene con le proposte del D 'Andrea, perché l'area del Mazzanti non è centrale e la spesa sarebbe molto superiore alle fatte previsioni in quanto che molto dovrebbe spendersi per difendere il nuovo Palazzo dal mare che corrode costantemente il tratto di terreno. La casa Turchi è solida, si trova sulla Piazza Principale del Paese e può decorosamente e convenientemente rispondere a tutte le esigenze dei pubblici esercizi. Il Consigliere Ottolini Domenico crede meglio di risolvere la questione rimanendo nel fabbricato attuale e propone incaricare il Sindaco di riassumere le trattative col Principe Borghese.

Il Sindaco, riferendosi a quanto ha già prima esposto, non accetta la proposta dell'Ottolini. Fa notare che l'attuale Residenza, nonostante le fattevi riparazioni è sempre pericolosa. Pericolosa ed indecente è la scala, né il proprietario al quale da un anno sta facendo continue premure sembra abbia alcun interesse o desiderio di sistemarla. E' dolente significare al Consiglio che esso ha dovuto fare alto di sconvenienza non recandosi a fare visita ai Colonnelli ed ufficiali superiori che hanno frequentato in quest'anno il Poligono d'Artiglieria, perché non potendo dispensarli dalla restituzione della visita, si trovava costretto in locali indecenti. Per il decoro del paese esso vuole che un provvedimento sia preso e che il Comune si abbia una casa decente nella quale poter convenientemente ricevere qualunque personaggio.

Il Consigliere Valeri Mancinelli, convenendo sulle necessità di avere una residenza propria e decorosa, riporta l'attenzione dei congregati sulla opportunità di provvedere a tutto costruendo un fabbricato nuovo, ma di modeste proporzioni come si espresse il Consigliere Trovarelli Mariano.

Il Consigliere Augusto D'Andrea per quanto preferisca la casa nuova, si associa alla proposta del sig. Domenico Ottolini per l'enfiteusi del Palazzo Borghese, perché finanziariamente è il progetto più conveniente, non si sposta l'ufficio ed i lavori di restauro si ridurrebbero a poco, potendosi fare a sconto di affitto, se si seguita l'affitto o a sconto di canone se si stabilisce I' enfiteusi, potendosi il canone affrancare a tempi migliori quando il Comune avesse i mezzi, evitando la creazione di nuovi debiti.

Alla eccezione del Sindaco sull'accesso risponde che può facilmente migliorarsi la attuale scala costruirne una nuova esternamente. Sulla sicurezza dei locali crede che non vi sia dubbio dopo le ultime riparazioni fattevi dal Principe. Presenta al Consiglio tre lettere delle quali si dà lettura: una dell'ing. Mazzanti che offre per £. 25.000 l'area di fronte alla Stazione, altra del sig. Alessandro Franceschetti, affittuario del Palazzo Borghese, che assicura di tenere a disposizione del Comune gli altri locali per altri sette anni, non avendo difficoltà di riprenderli con preavviso di sei mesi ove il Comune dovesse fabbricarsi una casa propria, ed una terza dell'Ing. Pincherle che da esso interpellato chiede mantenersi in un doveroso riserbo. Conclude proponendo che si voti sulla proposta come trovasi inscritta all'ordine del giorno: cioè per l'approvazione in seconda lettura dell'acquisto del Palazzo Turchi".

Tutti i consiglieri continuano a discutere animatamente; qualcuno si alza per abbandonare l'aula:
consiglieri Mariano Trovarelli e D'Andrea insistono per la votazione ed il Presidente Combi, cogliendo l'occasione di questa disparità di opinioni, propone il rinvio della deliberazione ad altra adunanza, perche' tutti abbiano tempo di studiare e soppesare meglio la decisione da prendersi.

(dalla deliberazione consiliare n. 60 del 9 luglio 1901)






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