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IL PALAZZO MUNICIPALE

LO STEMMA E IL GONFALONE
DI NETTUNO

a cura di
BENEDETTO LA PADULA

 

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Cap.1
Quando il Comune avrà alquanto migliorate le sue finanze converrà che esso si decida a costruire una casa propria...


Siamo nell'anno 1895. I consiglieri comunali di Nettuno cominciano a discutere della necessità di trovare una nuova casa al Municipio, fino ad allora malamente alloggiato in alcuni locali del palazzo baronale, nel Borgo Medioevale.
Leggeremo più avanti che l'idea di cercare un'altra sistemazione risaliva già al 1830.
Governa il comune di Nettuno il Regio Commissario Straordinario Vittorio Peri.
All'adunanza straordinaria dell' 11 luglio sono presenti i consiglieri Pio Cerchiari, Angelo Combi, Mariano Trovarelli, avv. Annibale Censi, Onorio Sisti, Saverio Pini, Giovanni Brovelli, Giovanni Trafelli, Salvatore Turchi, Pompeo Brovelli, Domenico Ottolini, Cesare Paccariè. Non intervengono a questa seduta Filippo Trovarelli, Bartolomeo Catanzani, Lorenzo Ottolini. Presiede la seduta il consigliere anziano Pio Cerchiari.

Così annota nel registro delle deliberazioni di questo giorno il Segretario Comunale:

"Il Commissario fa una lunga relazione sullo stato attuale dell'Amministrazione Comunale e prosegue illustrando vari argomenti come: il Dazio Consumo, transazione con la società delle Ferrovie Secondarie Romane, Lavori Pubblici, Latrine Pubbliche, Lavatoio Pubblico, Regolamento Edilizio, Sanità Pubblica, Cimitero, Scuole Maschili e Femminili, Asilo Infantile, liti varie tra cittadini e così via - tale relazione si protrae per circa 70 pagine. Il Commissario conclude. <Nessuno potrà dire che i locali destinati all' Ufficio Comunale corrispondevano pienamente alla dignità dell'Ufficio stesso e alla pigione che il Comune paga. L'ingresso specialmente e le scale sono assolutamente indecenti. Non mancai perciò di fare rimostranze al proprietario, che si fece forte del contratto. Quando il Comune avrà alquanto migliorate le sue finanze converrà che esso si decida a costruire una casa propria. L'ing. Massari ha presentato un progetto di Palazzo per riunirvi l'ufficio comunale, le scuole, l'ufficio telegrafico e postale, la Caserma dei Carabinieri. Il sig. Tito Caffoni poi ha fatto, in quel progetto, una proposta finanziaria che in altri momenti sarebbe stata convenientissima. Io però non ho veduto di prendere impegni ed ho dichiarato che alla nuova Amministrazione spetta il compito, se crede, di deliberare sulla proposta di cui trattasi".

(dalla deliberazione commissariale n.41 dell' 11 luglio 1895)

Ritroveremo più avanti il nome di Tito Caffoni.

Per ora lo lasciamo alla sua proposta.

Vedremo che si tratta di un costruttore romano, il quale, avendo cominciato la costruzione di un grande edificio sulla via di san Rocco, a novembre del 1900 lo offre al Comune per il prezzo di 150.000 lire, già adattato a uffici comunali. I consiglieri Cesare Paccariè, Filippo Trovarelli, Annibale Censi e Onorio Sisti respingeranno la proposta Caffoni, ritenendo che il Municipio non dovesse essere costruito "in aperta campagna fuori dell'abitato ed in località insalubre". Sarà invece il consigliere Augusto D'Andrea a sostenere l'opportunità di "guardare all'avvenire del Paese. Completandosi il nuovo Palazzo del Caffoni si darebbe un incentivo per la fabbricazione lungo la via di San Rocco, accreditando quella località per la quale anzi si riserva di presentare formale proposta di risanamento ".
A gennaio del 1901 lo stesso Caffoni compra il terreno di 1975,20 metri quadrati, sul quale sorge l'edificio. A settembre del 1902 lo vende ai Fratelli delle Scuole Cristiane, unitamente al fabbricato, costruito già fino al piano terra. L'ordine religioso compra tutto per 65.778 lire, sicuramente per dare una sede alla propria comunità, che si era insediata a Nettuno dal 1883 e vi teneva una scuola.
Non conosciamo la destinazione che Caffoni, con il progetto dell'ing. Massari, aveva voluto dare all'edificio. Forse un palazzo per uffici comunali, scuole e caserma dei carabinieri. Forse una residenza militare a servizio del Poligono, sorto nel 1888, oppure una casa di religiosi ?
In altro luogo abbiamo trovato notizia di un certo Francesco Caffoni, ingegnere, direttore dei lavori di costruzione del convento dei Passionisti presso il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, in località San Rocco, nell'anno 1884.
"Finalmente nell'aprile del 1884. avanti di iniziare i lavori, fu stilata e sottoscritta una <Convenzione> tra i Passionisti, il Capitolo della Collegiata (...) e la Confraternita del SS. Sacramento, che aveva il giuspatronato sulla Chiesa [dell'Annunziata o Madonna di San Rocco] e sul piccolo terreno attiguo ad uso libero e perpetuo, con altre clausole. Il 28 maggio (1884) seguente furono iniziati gli scavi per le fondamenta del convento e il 16 giugno successivo l 'Arciprete D. T Signori pose la prima pietra del nuovo edificio. [...] I lavori procedevano con una certa alacrità sotto la direzione dell'architetto ing. Ferdinando Franconi di Albano, che prestò la sua opera gratuitamente, e dell'ing. Francesco Caffoni di Nettuno, il quale aiutò la fabbrica anche ex aere suo, eseguendo l'opera il mastro Felice Mazzullo".





OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizioni del Gonfalone 2003
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