Cap. 5
Spunta il progetto dell'ingegner Pincherle per la trasformazione del palazzo Turchi. Il Consiglio rinvia.
A maggio dell'anno successivo le belle prospettive di D'Andrea sembrano naufragare definitivamente. Il consiglio ha scelto di acquistare il palazzo Turchi e di adattarlo a uffici comunali, ma D'Andrea non si arrende e riesce a far rinviare l'argomento.
Vediamo che cosa succede il 27 maggio 1901.
"L'anno millenovecentouno addì ventisette del mese di maggio alle ore undici ...
Fatto l'appello nominale, risultano:
Intervenuti: Censi Annibale, Sisti Onorio, Pirri Saverio, Catanzani Bartolomeo, D 'Andrea Cav. Augusto, Stermini Antonio, Combi Cav. Angelo, Trovarelli Mariano, Trovarelli Filippo, Brovelli Pompeo, Paccariè Cesare, Ottolini Lorenzo, Valeri Mancinelli Giovanni. Non intervenuti: Ottolini Domenico, Trafelli Giovanni.
...il Sig. Cav. Angelo Cornbi Sindaco, ha assunto la Presidenza ed ha aperto la seduta.
Il presidente comunica che in esecuzione della deliberazione Consigliare 14 Novembre 1900 n. 83, dando l' incarico all' Ing. Pincherle di fare il progetto di riduzione del palazzo Turchi ad uso di uffici Municipali, si limitò a domandare la presentazione di uno schizzo che rappresentasse il modo col quale vi si potevano adattare gli uffici onde evitare il pericolo della spesa di una seconda divisione e relativa perizia quante le volte non fosse stata di soddisfazione la prima. Sottopone pertanto i disegni al Consiglio, onde potere confermare l'incarico della perizia ove li trovi di soddisfazione.
Il Consigliere Augusto D 'Andrea fa rilevare che in seguito alle riparazioni eseguite ed a quelle che si stanno ancora compiendo nel Palazzo Borghese, ora ritenuto in affitto, può dirsi assicurata la solidità del Palazzo stesso, della quale prima si dubitava. Quindi rimane esclusa l'urgenza di procurarsi una nuova residenza ed è di parere che si debba soprassedere, tanto più che vi sono in vista i lavori della fognatura che importano £. 100 mila e che non possono essere rimandati. Trova poi decoroso che gli uffici rimangano nell' attuale Palazzo, anche per la importanza storica che ha il Palazzo stesso, non senza aggiungere che quante volte si dovesse assolutamente sostenere queste spesa, esso ne preferirebbe che per i detti motivi l'acquisto a confronto di qualsiasi altro.
Il Consigliere Annibale Censi non trova utile che la proposta venga rinviata. L'acquisto del Palazzo Turchi è stato già deliberato e, se si considera il valore in Nettuno dell'area occorrente a fabbricare un Palazzo nuovo, la somma concordata col Turchi rappresenta appena il valore dell'area stessa. Non trova conveniente che si debba cambiare tanto facilmente parere. Le cose devono rimanere come sono e, se si deve soprassedere, lo si potrà unicamente per i successivi lavori di adattamento che potranno in tutto o in parte essere rimandati ad altra epoca, non essendo assolutamente necessario farli subito.
Il Consigliere Augusto D 'Andrea replica che la preesistenza di una deliberazione Consigliare che approva l'acquisto del palazzo Turchi non può e non deve dare luogo a preoccupazioni. Ricorda il vecchio adagio "Sapientis est mutare consilium Non crede che l'acquisto del Palazzo Turchi rappresenti una buona operazione finanziaria. La spesa di £. 70 mila (circa 250.000 euro di oggi), che apparisce mite, è invece esorbitante, perché il Palazzo dovrà essere interamente demolito per ricostruirlo di nuovo.
E difatti vediamo per esperienza che è molto meglio costruire un Palazzo nuovo che rimettere al nuovo un Palazzo vecchio. Esso rispetta le opinioni di tutti perché ritiene che tutti vengano a deliberare ispirati dallo stesso sentimento, dallo stesso interesse del pubblico bene. Trova utile che vi sia disparità di pareri appunto per ben ponderare e meglio discutere. Non chiede che venga revocata la prima deliberazione, ma propone unicamente che venga rinviata per aver campo di discutere i provvedimenti igienici che sono sul tappeto, fra i quali primeggia quello delle fogne che è importantissimo.
Il Consigliere Annibale Censi soggiunge che anch'esso riconosce l'importanza dei provvedimenti igienici e che, insistendo per la approvazione del progetto del Palazzo Turchi, non intende punto che quei provvedimenti vengano messi da parte. Anzi vuole che abbiamo del pari sollecito corso perché le condizioni igieniche di Nettuno nulla lascino a desiderare.
Fa notare lo stato precario dell'affitto dell'attuale residenza tanto che oltre l'aumento della somma corrisposta, rappresentato dall'equivalente della Sala del concerto, che il Sig. Franceschetti ha voluto riservare a sé, il Municipio può da un momento all'altro essere costretto a cercarsi altra Residenza. Esclude la ipotesi dell'acquisto, perché il sig. Franceschetti sebbene manchi ancora del tempo alla scadenza dell'affitto novennale in corso, si trova di avere già rinnovato il contratto con la Casa Borghese per un altro novennio.
Il consigliere Mariano Trovarelli ritiene che la proposta come trovasi inscritta all'ordine del giorno non sia completa, ed in quei termini non crede di poterla approvare. Non basta aver sott'occhio il progetto di adattamento dei locali, occorre anche una perizia sia pure sommaria, per accertarsi se effettivamente sono sufficienti altre £. 80 mila per le spese di riduzione ed adattamento. Senza questo estremo, non si può coscienziosamente votare. Quindi nel dubbio occorre attendere questa notizia potendo, ove la spesa fosse maggiore, esser preferibile la costruzione di un Palazzo nuovo, tanto più che in questo caso si doterebbe Nettuno di un nuovo fabbricato dei quali si difetta.
Il Sindaco non consente al rinvio per le ragioni esposte dal D'Andrea. Non solo si preoccupa della precarietà dell'affitto il cui contratto venne dal Franceschetti rinnovato colla validità del mese per mese, ma del bisogno di provvedere alle Scuole Femminili che per il prescritto numero della Scolaresca si sono dovute collocare in due case diverse e che sono ciò nonostante tuttora insufficienti.
L'acquisto di un fabbricato che corrisponda a tutte le pubbliche esigenze deve esser trattato con la stessa urgenza con la quale devono essere portati a compimento i provvedimenti igienici. Dopodiché i congregati incaricano il Sindaco di fare stampare la sua relazione sui provvedimenti igienici e finanziari per aver campo di esaminarla e discuterla in altra seduta con tutta competenza.
Stante l'ora tarda il Presidente scioglie la seduta ".
(dalla deliberazione consiliare n. 55 del 27 maggio 1901) |