Offrire un bagaglio di emozioni, mettendo in rapporto fra loro fonti tradizionali e documentazione d'archivio, cartoline e foto d'epoca, aneddoti e racconti di vecchi nettunesi è stata un'operazione particolarmente stimolante. Le immagini selezionate, mostrano luoghi scomparsi o molto cambiati, trasformazioni urbanistiche e sociali, momenti di vita quotidiana eloquenti ed irripetibili.
Punto di partenza per questo affascinante viaggio, la mia collezione di cartoline d'epoca e documenti, raccolti in circa vent'anni fra mercatini, aste, antiquari o da semplici scambi fra collezionisti di tutta Italia.
Sono stati selezionati soltanto i pezzi più pregevoli e rappresentativi, possibilmente inediti ed idonei a ricostruire l'ambiente e l'atmosfera della Nettuno di una volta.
Il panorama documentaristico locale è vastissimo, ci riproponiamo con la consapevolezza di non poter essere esaurienti di dare almeno una occhiata al "non comune".
Le prime cartoline stampate nella nostra città risalgono a fine "Ottocento" e si devono ad un valente fotografo nettunese, Giovanni Valeri Mancinelli: comunemente dette "azzurrine", per il tipico colore di stampa, ci mostrano angoli oramai scomparsi, dal sapore antico; a seguire, le cartoline illustrate del grande G. Armari (se ne contano una dozzina) e quelle dei fotografi Vasari e Petitti risalenti ai primissimi anni del secolo scorso.
Infine intorno al 1920, arriva a Nettuno, Guido Barattoni "un mago della fotografia", suoi gli scorci del borgo, del forte Sangallo più interessanti giunti fino a noi. Successivamente, moltissimi editori locali da Venturini a Tersigni, da Napoleoni a Monaco, da Pirro ad Eufemi commissioneranno tutta quella mole di cartoline che costituisce il vasto e prezioso patrimonio
documentaristico del paese.
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