La Macchiarella
Per "Macchiarella" si intendeva il quadrilatero compreso tra via S. Barbara, l'ultimo ponte della ferrovia prima della galleria, Via Olmata e il muro di cinta di Villa Borghese. Le caratteristiche di questo vasto terreno erano uniche, da ricercarsi nella tipica flora della macchia mediterranea. Le numerose dune, gli arbusti intervallati da lecci, disegnavano paesaggi affascinanti ed intricati di diffìcile "esplorazione". I sentieri che si snodavano lungo percorsi sabbiosi portavano a delle piccole "oasi" nascoste, mete tradizionali delle giovani coppiette nettunesi. L'affermazione "ti ho visto alla Macchiarella", rivolta ad una ragazza, era, per i tempi d'allora, un'accusa che "comprometteva" la giovane di fronte all'intera cittadinanza.
La zona era meta di numerosi bambini che all'interno, su un prato, avevano costruito un piccolo campo di calcio. I punti di accesso erano situati davanti all'entrata della Caserma "Piave" attuale parcheggio riservato alla Polizia di Stato e dal predetto ponte sulla ferrovia. L'intricata macchia mediterranea rendeva arduo ogni tentativo di entrata da altre parti. Circa dieci anni fa, un incendio doloso distruggeva quel che era rimasto della "Macchiarella" dando il via alla cementificazione dell'intera area con la costruzione del Centro Residenziale "Colle Paradiso"...perduto! Le immagini a corredo, testimoniano eloquentemente l'originaria bellezza dei luoghi, rendendo superfluo ogni commento sullo scempio compiuto.
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