Un particolare della pianta del Cingolani, 1704
Una stampa di G. Van Wittel che, nato presso Utrecht nel 1652, poco più che ventenne si trasferisce a Roma: precursore del vedutismo settecentesco, dipinge straordinari panorami di Roma e e dei suoi dintorni
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La Camera Apostolica, nella prima metà del 1800, cede ai principi Borghese il territorio di Nettuno. Con l'unificazione del Regno d'Italia, Nettuno viene collegata a Roma da una ferrovia che ne facilita lo sviluppo turistico e demografico.
Nel 1888, viene inaugurato il Centro Esperienze di Artiglieria per la sperimentazione ed il collaudo di armi e munizioni che si sviluppa lungo la fascia costiera a sud di Nettuno.
Nel 1900, la città è raggiunta dall'energia elettrica.
Per difendere la propria purezza muore nell'ospedale di Nettuno, il 6 luglio 1902, la piccola Maria Goretti, perdonando il suo assassino: viene proclamata compatrona di Nettuno.
Nel 1903, Gabriele D'Annunzio, durante un soggiorno a Nettuno, scrive "La figlia di Jorio".
Il 20 luglio 1925, all'interno del Forte Sangallo, Benito Mussolini sottoscrive il Trattato tra l'Italia e la Jugoslavia che regola le condizioni degli italiani in Dalmazia. Nel periodo fascista viene risistemato il centro storico con la creazione di
numerose piazze, abbattendo edifici preesistenti, costruito il lungomare, passeggiata prediletta dai nettunesi, edificata la nuova stazione della ferrovia che elettrificata collega Nettuno a Roma in 45 minuti.
Dal 1939 al 1945, le città di Nettuno ed Anzio sono riunite in un solo comune denominato Nettunia. Durante la seconda guerra mondiale, Nettuno è teatro di aspri combattimenti in seguito allo sbarco degli alleati il 22 gennaio 1944. Finita la guerra, gli U.S.A. vi costruiscono un cimitero monumentale nel quale sono sepolti i caduti americani della campagna d'Italia, dalla Sicilia a Roma.
Nel giugno 1950, Pio XII, in piazza San Pietro, canonizza S. Maria Goretti, davanti a 500.000 fedeli.
Il 25 settembre 1955, si inaugura il nuovo acquedotto di Carano. |