Era nell'aria da tempo ma quando vedemmo gli scavi in alcune campagne alla ricerca della droga, le decine di poliziotti schierati ad Anzio e Nettuno per gli arresti, stentavamo a crederci. Era la più grossa operazione anti - droga mai condotta sul territorio che portò a sedici arresti. La chiamarono "Tridente'^ per molti di noi fu sconvolgente vedere chi erano i personaggi coinvolti - gente in alcuni casi dall'apparenza assolutamente normale, conosciuta e stimata - ma anche qual era il giro che era stato scoperto dalla polizia.Tutto era iniziato da Anzio, dall'intuito investigativo della squadra di polizia giudiziaria del commissariato, poi era arrivata la Criminalpol e la direzione distrettuale antimafia. Un traffico internazionale in grande stile, la cocaina nascosta in rulli. Ci sembrava una cosa più grande di noi e invece accadeva a due passi dalle nostre case e dalla redazione: Anzio e Nettuno crocevia della droga e non solo con l'operazione "Tridente" ma anche con "San Valentino"che venne dopo e la scoperta di una raffineria a Piscina Cardillo. Ma l'aspetto più singolare venne qualche tempo dopo, nel corso del processo di primo grado celebrato a Velletri. Durante una pausa delle udienze si avvicinò a Giovanni Del Giaccio che stava seguendo il dibattimento una donna del pubblico, sorella di un imputato, alla balaustra dietro la quale sedevano i giornalisti. Questo il dialogo...
Donna: "Senta...", Giovanni: "Dica"
D: "SÌ tu quello che scrive per Granchio?" G.: "SÌ..."
D: "A dovete smette, sempre co sto processo, sempre co mi' fratello..."
Intervento dell'imputato: "LasciaIo stare, fa il suo lavoro, stai zitta"
Poi rivolgendosi al giornalista: "Senti comba', me tenghi da fa no piacere"
G: "Dica"
l:"Quando m'assolvono me tenghi da mette na bella fotografia, quella che c'avete non me piace"
G:"Certo, se me la da'..."
E'stato condannato |