Le grandi operazioni relative alla criminalità, la droga dilagante, omicidi una serie di episodi "minori" ma che comunque davano un senso di profondo disagio. Ci spogliammo dei panni dei semplici cronisti e decidemmo che era giusto scendere in piazza, dire senza mezzi termini sulle colonne del giornale ma anche con la propria presenza in strada che queste città erano "Contro ogni crimine" Fu una delle nostre battaglie, la dimostrazione che Anzio e Nettuno erano e sono città sane e che gli episodi di criminalità - per i quali le forze dell'ordine con i mezzi a disposizione facevano e fanno il massimo - potevano e dovevano essere isolati. Una fiaccolata dal Comune di Anzio a quello di Nettuno, i due simboli dell'amministrazione civica, in un pomeriggio di ottobre del 1994. Lo striscione preparato in redazione, le fiaccole fatte arrivare da Anagni, in provincia di Frosinone e lasciate a Gianni alla redazione di "Latina Oggi" perché la prima volta le avevano sì portate ad Anzio ma avevano sbagliato genere. Poi in piazza, col timore di essere pochi, di non avere seguito. Invece via via il corteo si ingrandì, c'era anche l'allora sindaco di Anzio Giuseppe Tarisciotti ma non venne quello di Nettuno, Peppe Monaco. I commercianti abbassarono le serrande al passaggio della manifestazione alla quale presero parte circa tremila persone. In piazza a Nettuno uno spiritoso gridò "Viva Maria" ma venne richiamato dagli altri. La cosa più difficile? Convincere i rappresentanti delle forze politiche a non portare le loro bandiere... |