"Ve lo avevo detto che dovevamo stampare più copie..." Pensammo a un errore di valutazione nella tiratura, solo un'ora dopo ci rendemmo conto che era successo qualcosa di strano. Un edicolante sulla porta della redazione, uno che aveva appena telefonato, un altro che sempre per telefono - aveva detto: "Sa, le hanno comprate tutte..."Chiedemmo all'edicolante che era in redazione e ammise: "Sì, le hanno prese tutte anche da me" Non avevamo sbagliato tiratura, semplicemente non aveva mo fatto i conti con la "scienza" di chi pensava in quel modo di poter nascondere una notizia già ampiamente diffusa sui quotidiani nazionali. Era l'aprile del '94, la notizia riguardava l'ex sindaco di Anzio allora candidato alla Camera nel collegio per i Popolari, Giorgio Pasetto, indagato per questioni relative a straordinari alla Regione. Avevamo subito pressioni di ogni tipo per non pubblicarla nell'edizione che sarebbe stata in edicola proprio alla vigilia del voto. Decidemmo di mettere il titolo più sobrio possibile e scrivemmo nel testo che Pasetto poteva essere indagato anche il lunedì dopo il voto ma ovviamente alcuni pensarono bene di acquistare in blocco le copie. Alcune vennero gettate nell'immondizia, altre ricomparvero nei bar prive della copertina col titolo principale. Solo alcuni edicolanti si rifiutarono di venderle tutte insieme e noi non riuscimmo a fare una ristampa. Appena alcune fotocopie per cercare di spiegare cosa era successo. Furono ore drammatiche, a fatica trattenemmo le lacrime e quell'episodio resta uno dei più gravi degli ultimi dieci anni ad Anzio. La notizia delle copie sparite finì sull'Ansa, sul Messaggero, il Tempo, Latina Oggi, l'Unità, II Manifesto, l'Indipendente. Chiarimmo un paio d'anni dopo, direttamente con Pasetto, divenuto deputato a Roma e nel frattempo prosciolto da ogni accusa per quella vicenda degli straordinari.