In dieci anni è stato un "tormentone" ma mai un'emergenza totale come nel '92. Anzio e Nettuno erano invase dai rifiuti perché non c'era una discarica dove andare a conferirli: niente Malagrotta, a Roma, impossibile costruire quella di Pomezia per l'opposizione dei cittadini, niente Borgo Montello... I rifiuti restavano per strada e la Regione, puntualmente, rinviava. Si era ormai all'assoluta emergenza di carattere igienico, sanitario, ambientale. In quel marasma l'allora presidente, Rodolfo Gigli, trovò il tempo di andare a Bruxelles a inaugurare lo sportello "Europa" del Lazio. Ne scrivemmo di tutti i colori, chiedendo a Gigli di dimettersi perché non si lasciano le città in quelle condizioni per andare a fare un viaggio, sia pure importante, in Belgio. Si trovarono poi soluzioni alternative, alcune addirittura con i rifiuti conferiti in Puglia e Campania, ma furono giorni tremendi. I peggiori che si possano ricordare per quanto riguarda i rifiuti. |