Quando bastavano mille lire
Aumentare il costo del nostro giornale è stata sempre una scelta piuttosto meditata e sempre, comunque, una conseguenza dell'aumento del costo della carta o dell'aumento delle pagine tranne che in un caso, quando stavamo per chiudere e fu un tentativo che facemmo insieme ad altri nel 1993 per evitare di porre fine alla nostra avventura editoriale. I lettori ci hanno sempre capito e quella volta ci dimostrarono concreta solidarietà. Abbiamo iniziato a 1.000 lire nel gennaio del "92 per passare a 1.500 l'anno dopo. Poi quota 2000, fino alle 2.200 del 1998 ed ora 2.500 lire. Alcuni dicono che "costiamo troppo" ma continuano a comprarci...
Ci sostiene il fatto che i lettori non ci hanno lasciato ma hanno seguito il nostro percorso acquistando e leggendo il Granchio anche se costiamo loro... 10.000 lire al mese!
Ma ancora per poco, è questione di giorni... la carta è aumentata ancora durante lo scorso anno e il prezzo salirà a 1,40 euro.
Pagine, timori e boom
" Come, 24 pagine? E cosa ci scriviamo?" Erano gli inizi, la foliazione del giornale era rigidissima, temevamo di non farcela a raccogliere notizie sufficienti per riempire tutti gli spazi. L'intuizione felice fu quella di dedicarci alla cronaca e soprattutto di dare ampio spazio allo sport. Di fare cioè quello che i giornali locali fanno: dedicarsi a chi altrimenti non finirebbe mai su un organo di informazione. Già dopo i primi numeri si decise di fare delle modifiche, gli spazi cominciavano ad andarci stretti. Restavano regole rigidissime, tempi stretti, fino a quando non abbiamo cominciato a prendere ulteriore dimestichezza con il sistema e soprattutto ad avere un maggior numero di collaboratori. Siamo arrivati, grazie anche alle pubblicità, fino a 84 pagine, abbiamo "sconvolto" il menabò in casi particolari, ma in dieci anni un appuntamento è rimasto sempre fisso: il venerdì si imposta il giornale che sarà in edicola il sabato successivo e il mercoledì si "chiude" salvo le ultimissime notizie il giovedì. |