I primi spazi pubblicitari vennero disegnati in funzione dei costi. "Quello che entra dalle vendite deve essere un di più"- usavamo dire allora. Teoricamente giusto, al punto che i costi "vivi" del giornale erano stati divisi per il numero dei moduli della pubblicità e venne fatto così il listino. Già, ma chi avrebbe venduto la pubblicità? Ci eravamo preoccupati di tutto fuorché dell'aspetto forse più rilevante. Inizialmente alcune furono inserite grazie all'attività di Roberto Giorno, tra queste una della Banca nazionale dell'agricoltura che in realtà non pagava ma da un lato ci consentiva qualche "sconfinamento" sul nostro conto e dall'altro rappresentava uno specchietto per le allodole. Ritenevamo che se una pagina, l'ultima, era a disposizione di un istituto così importante che aveva scelto di fare pubblicità con noi i clienti potevano essere attratti... Non fu così, ovviamente, molte delle prime pubblicità inserite non avevano contratti e solo in alcuni casi riuscimmo a "sanare" la situazione. Ci affidammo per un po' alla buona volontà di alcuni di noi, quindi a Daniela Marcuccio per qualche mese. La svolta con Rosanna De Leonardis che un po' d'esperienza in questo settore l'aveva avuta e riuscì a far entrare numerosi contratti. Cominciavamo a diventare azienda anche in questo. Ora il settore è affidato a Domenico Martello e Cristiano Bordi. A tutti quelli che hanno lavorato e lavorano in questo settore va il nostro grazie ma quello più grande è ovviamente per gli inserzionisti. |