Un pugno nell'occhio: definimmo così quell'insegna con luce al neon, blu e gialla di Blockbuster che campeggiava sui muraglioni del Borgo Medievale di Nettuno, proprio su quella parte di storia che affaccia su Piazza Mazzini. La "battaglia" che ingaggiammo non fu per far chiudere Blockbuster, certo la redazione non ha mai pensato niente del genere, ma la battaglia fu per il rispetto dei vincoli architettonici tesi a custodire e valorizzare il patrimonio storico, in quel caso di Nettuno. Per settimane Rosanna fu rimbalzata da un ufficio all'altro alla ricerca della competenza giusta da interpellare su quello scempio appeso alle nostre mura e alla nostra storia. Arrivò anche una sorta di consiglio: "E' meglio che lasciate perdere"..ma non lasciammo perdere. Forse c'erano in ballo interessi più immediati da tutelare, interessi sui quali non vogliamo certo polemizzare in quest'occasione. Ma molti cittadini allora ci affiancarono, arrivarono in redazione lettere che in diveso modo sostenevano la nostra battaglia e questo sostenne nel continuare a verificare se erano stati rispettati i vincoli, il piano di arredo urbano, il piano dei colori del centro storico; nel verificare chi al Comune avesse dato l'autorizzazione a quella insegna che, l'ingegnere capo, definì una tenda da sole a cappottina! Blockbuster poi chiuse per non aver trovato un mercato adeguato, questo fu il motivo ufficiale. Noi ci augurammo allora, e lo facciamo anche ora, che non ci siano mai più quel tipo di scempi. |