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CIAK, SI GIRA!
Anzio, Nettuno e dintorni...

a cura di:
VINCENZO MONTI
ALBERTO SULPIZI

Progetto grafico e impaginazione
ALESSANDRO TOFANI


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30 - LANUVIO E IL CINEMA

Luigi Galieti

Una ricerca del genere paradossalmente è molto facile ma nel contempo molto complessa.

Innanzitutto poiché non è assolutamente semplice reperire le fonti; spesso scene dei film vengono girate in molti paesi e del paese non ne rimane alcuna traccia scritta: solo la visione del film può essere dirimente, sempre che la stessa scena sia stata poi effettivamente utilizzata nel film.

In secondo luogo molte pellicole, specialmente quelle più vecchie, sono diventate quasi introvabili e, anche se reperite in qualche archivio, diventa molto difficile visionarle; si può fare allora affidamento solo sul ricordo personale di qualcuno presente al momento delle riprese.

La memoria però come è risaputo, può essere talvolta scarsamente affidabile con possibile confusione di tempi, luoghi, nomi, titoli ed attori, per cui necessita, per onore del vero, di una ulteriore conferma quando possibile, compatibilmente alle limitazioni sopraesposte.

Il primo film di cui si ricordano scene girate a Lanuvio è “Canto ma sottovoce” del regista Guido Brignone, con A. Bragaglia, Ave Ninchi, F. Albanese, P. Stoppa, M. Lotti ecc.

Le riprese iniziarono nel quarantaquattro qualche mese dopo lo sbarco di Anzio; Lanuvio in pratica era rimasto quasi completamente distrutto (ricordiamo che dopo lo sbarco di Anzio, Lanuvio divenne un punto molto strategico e le truppe tedesche di stanza si opposero strenuamente per alcuni mesi all’avanzata della 34° divisione americana sino alla loro completa capitolazione, avvenuta il tre giugno, due giorni prima dell’ingresso trionfale delle truppe alleate a Roma) ed era uno scenario drammaticamente reale del film, dal momento che la trama era appunto ambientata nella seconda guerra mondiale, quasi coeva. Si narrava appunto della storia di un ricco commendatore che, per sfuggire ai disagi della guerra, decise di trasferirsi con la moglie e i due figli da Roma a Salerno, giungendovi poco prima dello sbarco alleato. Il viaggio venne rallentato dall’improvvisato autista, un ex marinaio con la vocazione di cantante (il tenore Francesco Albanese).

Alcuni ricordano qualche scena di un film girato negli anni cinquanta con l’attrice Paola Barbara (La figlia del mendicante, forse del 1951), altri qualche spezzone di un film con U. Tognazzi registrato alla fine degli anni sessanta (credo, Sissignore del 1969), di altri film non si ricordano né titolo né attori e non è stato possibile, allo stato attuale, confermarne né smentirne la veridicità.


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