Da sottolineare che nel 1985 inizia la storia di Tor Caldara che in pochi anni diventerà oasi naturale del WWF dopo una radicale opera di bonifica che passa attraverso la rimozione dei molti vecchi set cinematografici montati per le riprese del posto e poi ivi abbandonati (se ne occupa anche Striscia la notizia al riguardo di un vecchio film di Fantozzi). Tor Caldara è un piccolo lembo di costa miracolosamente sopravvissuto alla forte e spesso sconsiderata urbanizzazione della zona.
Si può passare dal bosco al paesaggio lunare della solfatara avendo l’impressione di esser catapultati in un’altra epoca, sensazione che devono aver avuto anche registi di alcuni film storici degli anni cinquanta e sessanta, che trasformano la solfatara in un set cinematografico come ne Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini che ambienta anche la Medea con Maria Callas e Massimo Girotti oltre che a Cinecittà a Marechiaro di Anzio o come capita di vedere nel Ben Hur di William Wyler con Charlton Heston e Stephen Boyd.
Il suggestivo scenario che si snoda attraverso i quaranta ettari di quel che resta dell'antica foresta di Nettuno ha affascinato e suggestionato anche Franco Rosi e Mario Bava, registi dell'Odissea televisiva, il lungo viaggio di Ulisse (Bekim Femhiu), alla conclusione della guerra di Troia, per far ritorno in patria dalla sua Penelope (Irene Papas).
Tor Caldara, fra sabbia, fenomeni vulcanici, laghetti, foreste e ruderi è stata usata in ogni epoca come set per film più o meno famosi, riguardandoli troverete: la cavalcata di Per un pugno di dollari al margine della caldara, le peripezie di Fantozzi al mare sulla spiaggetta sotto la torre, Le fatiche di Ercole, film mitologico, record al botteghino per la stagione 1958, regia di Pietro Francisci con Ivo Garrani, Sylva Koscina, Steve Reeves, Gianna Maria Canale e la bella Paola Quattrini. Anche Diabolilk personaggio dei fumetti creato da Angela e Luciana Giussani nel 1962, qualche anno dopo diventerà un film e sarà girato presso gli studi Dino De Laurentiis di Roma e per gli esterni nella riserva di Tor Caldara fra l'undici aprile ed il diciotto giugno del 1967. Protagonista maschile John P. Law, mentre per il ruolo di Eva Kant dopo una modella newyorkese sconosciuta ma che aveva un amico alla direzione della Paramount, dopo Catherine Deneuve che Mario Bava non trova però adatta al ruolo, la scelta cadrà su Marisa Meli perfetta nei panni di Eva Kant. I costumi saranno opera di Carlo Rambaldi.
(Torcaldara.com). Un po' di spazio merita il filone dei vichinghi. Nel 1957 Richard Fleischer aveva girato appunto, I vichinghi, imponente film con Kirk Douglas e Tony Curtis. Sulla scia di questa pellicola nasce un filone che produce almeno tre film girati tra il 1961 e 1962 con l'attore americano Cameron Mitchell: L'ultimo dei Vichingi di Franco Gentiluomo, Gli invasori di Mario Bava, in cui lavorano anche le gemelle Kessler ed I Normanni, di Giuseppe Vari del 1962 quest'ultimo quasi sicuramente girato a Tor Caldara, location preferita, quasi obbligatoria, per questo genere come per quello detto spaghetti-western. A quei tempi i film italiani a volte cambiavano nome dopo la prima uscita ed infatti il film di Mario Bava verrà riproposto in seguito col titolo: Le due vichinghe e le scene di massa presenti in una pellicola potevano essere usate e riproposte per più di un film.
Riferisce una comparsa che negli anni sessanta ha partecipato alle riprese di un film sui Vichinghi: mi recavo a Tor Caldara col pullman, partendo dalla stazione di Anzio, non sapevo che film girassero ne chi ci lavorasse, ma ci davano quindici sacchi. Ricordo che faceva molto caldo ed inoltre eravamo ricoperti da costumi di vera capra, pesanti e puzzolenti, con cinture, sandali, elmi con corna a volontà. Ricordo spogliatoi per le comparse, cestini, gente che girava con l'acqua ed un pronto soccorso. Tanta gente e tanti soldi spesi magari per riprendere solo pochi fotogrammi. Due, tre spadate, e via, in poltrona sotto l'ombrellone, a fumar e qualche sigaretta durante la pausa; io comperavo le Stop sciolte. La noia di quella giornata per me fu immensa, non ci ritornai, ma altri più tenaci di me tornarono anche nei giorni successivi e riuscirono a raggranellare unsacco di soldi. (Riferito da tashtego, I Normanni, lunedì 8 agosto 2005, tash-blog)
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