Anzio per la sua posizione geografica naturale, per il clima temperato, per la sua storia, ha dato i natali a due imperatori romani Caligola e Nerone, viene spesso scelta come luogo di villeggiatura dall’antichità fino ai nostri giorni. Il pontefice Pio IX nel 1850 fissa ad Anzio la sua residenza estiva e con l’occasione, per facilitare il collegamento con la vicina capitale, nel 1860 fa avviare i lavori della linea ferroviaria Roma – Anzio/Nettuno. Grazie alla nascita della ferrovia l’alta borghesia romana sceglierà Anzio come luogo di villeggiatura dalla metà dell’ottocento fino agli anni della Dolce Vita. Non poteva quindi rimanere insensibile al fascino della Costa dei Cesari il mondo cinematografico ed infatti i migliori registi italiani dal 1900 ad oggi porteranno i loro set nella città neroniana: Guazzoni, Blasetti, Camerini, Carlo Ludovico Bragaglia, Pasquale Festa Campanile, Wise, Hamilton, Francisi, Campogalliani, John Huston, Vittorio de Sica, Alberto Lattuada, Monicelli, Fellini, Pasolini, Castellari, Nanni Loy, Carlo Verdone, Sergio Corbucci, Paolo Villaggio, Dino Risi, Colletti per un totale di oltre mille pellicole girate fra il Paradiso sul mare, Tor Caldara, l’Arco Muto, la Villa di Nerone ed i tanti ristoranti della città del faro. Molti sono stati i cittadini di Anzio che hanno preso parte alle riprese dei film girati nella nostra città con ruoli più o meno significativi e tra i tanti ricordo: Adelmo di Fraia, Giovanni e Mimmo Cianfriglia, Giuliano Dell’Ovo, Armando Bottini, i fratelli Alberto, Salvatore, Eraldo Ruberto, Sergio Benedetti e Mario Morville. Contribuiscono a far conoscere Anzio nel mondo grazie al cinema negli anni precedenti la seconda guerra mondiale anche i sig.ri Cosmelli, Bavarese, Della Fornace proprietari di sale cinematografiche e successivamente la famiglia Leoni che dal 1949 in poi gestirà il Moderno, il Fiamma ed in estate il Grande Estivo e l’Arena Antium facendo diventare familiari i divi di Hollywood e quelli della Dolce Vita.
Ricordi di gioventù
Negli anni sessanta ad Anzio durante l’estate vi era l’Arena detta il Grande Estivo di proprietà della famiglia Leoni. Quando con i miei amici volevo vedere un film, non avendone le possibilità, salivo su un muretto di recinzione ricoperto da una fitta vegetazione detta le campanelle di notte. La maschera del cinema era il simpatico Archimede Castaldi, per tutti il Conte, che, dopo avermi individuato, mi annaffiava fingendo di dover dare l’acqua alle piante del muretto; infine impietosito mi faceva accomodare fra gli spettatori. Quando il muretto non era praticabile la mia postazione erano i rami di un grande albero da cui si poteva vedere “comodamente” il film ovviamente senza pagare. Lì purtroppo il mio grande nemico era il sig. Ernesto Farina, terribile guardia macchine dipendente della famiglia Leoni. Difendeva il suo albero con tutti i mezzi, dalla carta pece al filo spinato. Per non sacrificare i miei miseri vestiti e per vedere finalmente in santa pace i film, decisi di andare a lavorare nel Grande Estivo: tutte le mattine ripulivo la sala ed in compenso avevo la possibilità di vedere e sognare con i miei idoli cinematografici sia all’Estivo che al Moderno percependo in più anche una paghetta settimanale. Nel chiudere questi brevi ricordi un cenno particolare va alla famosissima Anna, anziate doc, per tutti Nannarella. Appassionata di cinema anche in tarda età non si perdeva un film, immedesimandosi nelle scene delle pellicole cui assisteva, sia sentimentali, che di avventura. Negli episodi troppo audaci chiudeva gli occhi perchè si vergognava come una bambina mentre in quelle pericolose urlava verso gli attori come a volerli avvisare, incurante delle reazioni del pubblico vicino.
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