Roberto Zaccagnini
E’ patrimonio solo di pochi specialisti del settore l’esistenza di una produzione cinematografica a Velletri nei primi anni del novecento. Recenti ricerche hanno portato alla catalogazione di una abbondante filmografia che va dal 1909 al 1918. Le case produttrici erano due: la Helios che operò dal 1909 al 1915 e la Volsca dal 1913 al 1918.
Di visibile della loro produzione resta ben poco, tranne qualche pellicola in pessime condizioni giacente alla Cineteca Nazionale di Roma. Dagli atti della Censura si ricava però la documentazione dei titoli e dei cast, con qualche nome all’epoca eccellente, come Guido Brignone e sua moglie Lola Visconti o Arturo Falconi, fratello del più noto Armando. Si va dai cortometraggi di duecento metri, fino a bobine di millecinquecento metri, tanto per attenerci alla documentazione esistente. I generi spaziano dalla commedia brillante al dramma passionale, dall’esaltazione patriottica all’avventura poliziesca, fino alla trasposizione di classici della letteratura, come l’Aminta del Tasso o l’Inferno e il Purgatorio dell’Alighieri. Proprio la “pizza” della prima cantica della Divina Commedia, prodotta dalla Helios, è stata rinvenuta una decina di anni orsono nella Biblioteca Vaticana e il suo restauro sponsorizzato dalla Bayer. Si tratta di una copia sottotitolata in tedesco, ora a disposizione dei cinofili; nella versione restaurata presenta didascalie in italiano. Questa copia destinata al mercato tedesco conferma quanto già noto e cioè che intraprendenti case cinematografiche tedesche acquistarono a più riprese film prodotti a Velletri, nonché l’esistenza di un mercato molto dinamico che faceva circolare i film in Europa e in America e tra cui già serpeggiava una concorrenza molto feroce.
Questo film, ha destato in tutti gli storici della cinematografia notevole interesse tanto che nel 1990 un canadese, docente di Storia del Cinema dell’Università di Toronto giunse a Velletri per rintracciare il film della Helios. Purtroppo non era stata ancora rinvenuta la copia della Biblioteca Vaticana e fatta eccezione per alcune incerte testimonianze appartenenti alla tradizione orale lo studioso non riuscì a raccogliere altro.
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