Le sale cinematografiche di Anzio hanno sicuramente una storia antica, gloriosa e nel tempo, pur con continui cambiamenti, riusciranno sempre a rimanere in attività con grande soddisfazione e apprezzamento sia dei cittadini residenti, sia dei villeggianti che affolleranno le platee.
Il ricordo delle tante persone di Anzio, che ci tramandano preziose testimonianze, permette di confermare la presenza già nei primi decenni del 1900 del Cinematografo Moderno, situato in Piazza Pia all’angolo del palazzo Pollastrini, accanto allo Stabilimento Sardine di Anzio, gestito proprio dai cugini Guido e Paolo Pollastrini.
In quell’epoca i film sono muti e quindi vengono accompagnati da un sottofondo musicale di un pianista che “segue” le scene proiettate.
Dalle notizie ricavate dalla signora Marcella Cosmelli, nipote del pioniere della cinematografia ad Anzio, il commendatore Giulio Cosmelli, darà vita ad un’ arena, (forse UNION), in via Baccarini, vicino alla vecchia stazione di Anzio, con lo schermo rivolto verso l’entrata dell’albergo Grand Hotel. Dalle foto si evince che l’arena doveva sicuramente, nel periodo di bella stagione, contenere un folto numero di spettatori (circa milleottocento, forse una delle arene più grandi in Italia), in particolare i tanti vacanzieri che trascorrono un periodo di ferie nelle ville del bel litorale sia di Anzio che lungo la strada per Nettuno.
Alcuni anziani ricordano che uno dei primi film programmati sarà il cartone animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani, uscito in America nel 1932 e proiettato ad Anzio alcuni anni dopo o come riferisce Marcella Cosmelli, più probabilmente, Il sepolcro dell’indiano del 1937.
Il ricordo del nonno Giulio è vivo ed ancora presente nella mente degli eredi Cosmelli.
Giulio Cosmelli, (Roma 1863-1963) stringe amicizia a Torino, intorno al 1910, con Arturo Ambrosio (Torino 1889-1960) grande pioniere di produttori cinematografari e da quel momento inizia la sua passione per l’arte dei film. Nel 1922 costituisce a Roma la “Società Anonima Industriale Cinematografica COSMOS, che ha per oggetto l’esercizio della recensione cinematografica agli effetti della censura governativa che già dal 1914 è presente in Italia con una massiccia e severa regolamentazione. Inizia così un utile e prolifico rapporto con il Ministero degli Interni, da cui allora dipendeva la censura cinematografica italiana, che si concluderà solo nel 1939 con la chiusura della Società Cosmos. Per questa costante attività lavorativa, Giulio Cosmelli viene insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1925 e poi di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano.
Sempre intorno agli anni trenta, insieme al figlio Fausto e con la collaborazione del noto operatore cinematografico portodanzese Luigi Castaldi, detto il generale, prende in gestione a Nettuno il Cinema Sangallo e ad Anzio un'altra sala, il Cinema Antium, che è presente sotto il palazzo Ottavi-Bargelletti di fronte al giardino pubblico (oggi piazza Garibaldi), in seguito distrutto completamente causa eventi bellici durante lo sbarco alleato ad Anzio (gennaio 1944).
Dal 1940 per il grande interesse suscitato dal cinematografo, soprattutto nel periodo estivo, vista la presenza di tanti villeggianti che affollano le spiagge, nasce nel parco di Villa Adele il Cinema Arena Antium: capace di circa seicento posti è gestito da una società composta dai signori Cosmelli, Savarese, Francisi e Della Fornace. Questa arena viene trasferita successivamente intorno al 1955 in via Matteotti (oggi attuale parcheggio, sotto la struttura di Villa Albani).
Indimenticabile per tutti i portodanzesi è il Cinema Nuova Italia, detto pidocchietto, sito in via del Binario 8, sotto il palazzo Mencacci, oggi via Aldo Moro, quasi di fronte alle odierne Poste, con due uscite di sicurezza ai lati dello schermo che danno posteriormente sull’attuale via Adua. E’ cinema di sola platea con circa centocinquanta posti. Sembrerebbe di proprietà di Cosmelli e Della Fornace e poi della Società Cinema Antium srl che già gestisce l’Arena Antium.
Non possiamo parlare della cinematografia locale senza ricordare la famiglia Leoni. Provenienti dalle Marche, daranno un grande impulso all’attività cinematografica sia ad Anzio che a Nettuno. Subito dopo la guerra, i tre fratelli, Pietro, Bruno e Montino iniziano l’attività presso la Sala Fides della Chiesa dei Ss.mi Pio e Antonio, con una costruzione di legno. Successivamente viene coperta, come ricorda l’ultra novantenne Montino, con tutto il materiale lasciato dagli americani dopo lo sbarco.
La famiglia Leoni, impegnata già in attività marinare, riuscirà a dare un grande e rinnovato impulso alla cinematografia del paese costruendo nell’attuale piazza della Pace, il Grande Teatro Estivo con circa duemilatrecento posti che fino alla sua chiusura nel 1977 vede non solo la proiezione di grandi film ma anche manifestazioni teatrali e sportive tra le quali dobbiamo ricordare i memorabili incontri di pugilato del campione di Anzio, Giulio Rinaldi.
Accanto si costruirà subito dopo il Cinema Moderno al chiuso prima, con circa ottocento posti e poi dal 1962 con la sopraelevata galleria si raggiungeranno milleduecento posti a sedere. Insieme al cinema, i Leoni danno vita alla costruzione dell’ attuale Albergo del Golfo, inaugurato dalle più rappresentative autorità del tempo: Alcide De Gasperi e Giulio Andreotti.
Questi sono alcuni dei personaggi che frequentano Anzio negli anni sessanta e settanta.
Nel frattempo la famiglia Leoni rileva in piazza Garibaldi, nel nuovo palazzo costruito dalla ditta Giovagnoli, (precedente palazzo Bargelletti) il Cinema Fiamma, prima con soli cento posti in seguito con la galleria si raggiungeranno i cinquecento posti. Oggi è luogo di incontri culturali ma non è più adibito a sala cinematografica.
In quel tempo la Società Cinema Antium srl chiude il mitico pidocchietto e costruisce sul proprio terreno in Via Matteotti, accanto all’Arena Antium, il Cinema Astoria, inizialmente con trecento posti, che viene inaugurato nel 1958.
Nell’anno 1997 l’Astoria viene ristrutturato, si ricava una seconda sala, mentre l’adiacente Arena cesserà l’attività nel 1999 e verrà adibito a parcheggio.
Gli anni sessanta e settanta, periodo di massimo splendore per la città, frequentata costantemente da molta della nobiltà romana e non solo, coincidono con lo sviluppo urbanistico della periferia.
Si espande la zona di Anzio Colonia che vede la nascita del Cinema Lido all’angolo di via Casal di Brocco con via delle Calcare (oggi parte integrante della fisioterapia della Clinica Villa dei Pini) che dispone di circa trecento posti.
Non dobbiamo dimenticare il Cinema Iris, zona Falasche, dove lungo uno stradone allora polveroso viene costruita una nuova struttura dalla famiglia Amantini.
Antica famiglia di Anzio, la titolare Giuseppina Amantini, oggi novantaquattrenne, insieme al fratello Alessandro, operatore cinematografico patentato e l’altro fratello Enzo, nel 1954 danno vita ad un cinema, costruito in breve tempo dal nettunese Teopisto Ferrante. Da allora anche la via verrà denominata Via del Cinema ed al numero civico 30 ancora oggi possiamo ammirare l’edificio ben ristrutturato e con una capienza di circa duecento posti mantenuto dalla famiglia Amantini con grande cura ed amore, forse per i tanti ricordi e sacrifici passati, come se potesse riprendere a vivere in un qualunque momento.
In verità il Cinema Iris con la sua bella scritta al neon viene chiuso nel 1985 quando ormai la televisione ha definitivamente allontanato la gente dalle sale cinematografiche.
Tanti sono i ricordi dei fratelli Amantini: i giorni di apertura che sono rigorosamente il sabato e la domenica con tre spettacoli pomeridiani, il costo di cento lire a persona, la notevole affluenza di spettatori che a buon prezzo possono vedere film importanti ma già passati nelle più famose e rinomate sale cinematografiche di Anzio centro.
Da non sottovalutare i grandi sacrifici per mantenere in piedi l’attività anche grazie all’ aiuto del commendatore Giacomo Della Fornace che consiglia i film da proiettare e permette quei contatti necessari per reperire le pellicole di prima visione.
Ancora oggi, ricorda Enzo, l’impegno di tutti, i fratelli e le sorelle che va dalla pulizia della sala, all’affissione dei manifesti e delle locandine ed infine alla proiezione del film: questo permette di far vivere il cinema Iris per tanti anni e tenere unita la famiglia Amantini.
Nel frattempo a Lavinio, non più un sobborgo di Anzio ma una zona con grande attività turistica e residenziale soprattutto nel periodo estivo, non possono mancare i cinema: Cinema Enea, in Corso S. Francesco, dal 1956 prima con sola arena di cinquecento posti e dal 1960 al chiuso con altri cinquecento posti gestito anche dalla famiglia Leoni e chiuso definitivamente nel 2002.
Il Cinema Arena Campa, verso Lavinio stazione, lungo via di Valle Schioia, attuale numero civico 117/119, attivo dal 1965 con soli spettacoli all’aperto nel periodo estivo.
E’ necessario concludere questa rapida carrellata sulla presenza di cinematografi nel territorio di Anzio, ricordando ancora una volta la famiglia Leoni che, con grande esperienza e lungimiranza del settore cinematografico e soprattutto di un nuovo modo di concepire “l’andare al cinema”, costruisce una Multisala Lido (quattro sale) aperta nel 1996 per un totale di settecentocinquanta posti nella zona di Anzio detta Padiglione che oggi è il punto di attrazione cinematografico per tutto il nostro territorio.
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