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IL PIANETA TERRA
NEL PROGETTO DI DIO

Alla luce della RIVELAZIONE
e delle "voci profetiche"

di
DON VINCENZO CERRI

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01 - Uno sguardo all'universo


Chi più, chi meno, tutti abbiamo provato l'emozione di guardare la Terra dall'alto di un aereo; i primi astronauti hanno potuto contemplarla da centinaia di chilometri di altezza prima, poi addirittura dalla Luna, dove hanno messo piede per la prima volta il 21 luglio 1969. Viaggiando con la nostra fantasia vorrei condurre il mio lettore in un luogo ancor più lontano; così lontano da dove la nostra Terra diventa men che microscopica, tra il brulicare di miliardi di giganteschi soli in movimento, accompagnati certamente dal corteo dei loro pianeti dove molto probabilmente vivono altri esseri intelligenti. La nostra mente si smarrisce, incapace di trovare una risposta soddisfacente ai tanti interrogativi che spuntano da ogni parte. Il primo, forse, è proprio questo:
perché tanta profusione di mondi in questo spazio? Infatti non si tratta solo dei circa 200 miliardi della nostra "Via Lattea", ma di miliardi di miliardi di altri corpi stellari agglomerati in milioni di altri universi simili al nostro.

Perché, allora, tanti mondi?

Proviamo a balbettare. Già, perché quando l'uomo vuole indagare sul complesso dei fenomeni che lo circondano, cozza inevitabilmente contro i propri limiti, quali sono quelli dell'intelligenza creata.
Questa nostra riflessione vuole condurci pian piano a renderci conto della serietà e dell'importanza della nostra situazione esistenziale, senza pretendere di voler travalicare i misteri di Dio.
Alla prima domanda: perché tanti mondi? Si può rispondere così: perché Dio è infinitamente munifico nella sua creazione. Lo riscontriamo nella varietà sterminata delle piante, dei fiori, dei frutti con le miriadi di semi che producono; il numero incalcolabile degli esseri viventi, dai minimi batteri brulicanti nell'acqua fino all'uomo... Ma la infinita munificenza di Dio Creatore si rivela a noi specialmente nella vastità del mondo stellare di cui il nostro sole non è che una particella.

Dunque perché tante stelle?

Rispondiamo alla buona così: per fare tanti esseri intelligenti, senza i quali non avrebbe senso l'esistenza dell'universo, ci vogliono tanti pianeti simili alla nostra Terra, sui quali sia possibile la vita; per fare tanti pianeti ci vogliono tanti sistemi solari; per fare tanti sistemi solari ci vuole una Galassia; per fare un'infinità di esseri intelligenti ci vogliono milioni di Galassie...

E' ciò che Dio ha fatto.

Ma come dimostrare l'esistenza di esseri intelligenti in altri mondi?

Non ci sono ancora dimostrazioni scientifiche.
Qualche anima mistica, anche ai giorni nostri, ne parla. Cito fra tutte la scrittrice Maria Valtorta, di cui parleremo nell'ultimo capitolo di questo libro. Ne I QUADERNI DEL 1943 a pagina 157 scrive:

"Ma come non hanno mai pensato che la ''gran Babilonia" sia tutta la Terra;' Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dai nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell 'immensità del firmamento.
La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell'infinito, e non il più grande. Certo, però, è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spinto ricongiunto a Dio, le meraviglie dì quei mondi, "





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