Nel 1995, dopo 27 anni di conduzione della Cassa, il Presidente Giovanni Lazzaro si dimetteva. Aveva ottenuto la Presidenza alla fine della gestione commissariale del 1968, guidando l'ascesa della Cassa nella fase cruciale dello sviluppo nettunese. Lasciava al nuovo Presidente, Domenico Righini, da anni presidente del Collegio sindacale, un istituto di Credito Cooperativo solido e ricco, nel patrimonio e nelle prospettive future. Allo stesso tempo, però, il cambio di gestione avveniva in un complesso di delicate condizioni particolari della Cassa e di insieme generale. La nuova amministrazione doveva affrontare le difficili sfide poste dalla dimensione raggiunta dalla Cassa, dalle dinamiche locali e nazionali dell'evoluzione del mercato bancario e finanziario e dalla crescita della complessità ge-stionale prodotta dalla nuova accelerazione nelle innovazioni delle tecnologie per l'amministrazione e i servizi bancari. Essa ha proseguito sugli indirizzi generali definiti in precedenza, soprattutto sul versante della patrimonializzazione. La crescita del patrimonio ha mantenuto fino ad oggi elevati ritmi di sviluppo. Dai 25.245 milioni di patrimonio netto del 1995, si è passati ai 32.369 milioni del 1997, ad un notevole tasso annuale di crescita del 9.2%. Mentre rilevante è stato lo sforzo di adeguamento organizzativo, l'ammodernamento e l'ampliamento delle strutture per lo svolgimento delle attività interne e dei servizi vecchi e nuovi, l'impegno per il territorio.
3.1 Nuova denominazione e nuovo Statuto
Nel 1995, in ottemperanza alle disposizioni del decreto legislativo 1 settembre 1993 n. 385, la Cassa mutava Statuto e assumeva la denominazione di Banca di Credito Cooperativo di Nettuno (B.C.C.). La nuova denominazione non aveva un significato puramente nominale ma, richiamandosi esplicitamente alla cooperazione, esprimeva la sostanza delle trasformazioni del sistema bancario e del regime delle Casse Rurali, di fatto reso paritetico a quello degli altri istituti di credito.
3.2 L'impegno per il territorio
la rampa per l'accesso ai disabili |
La riaffermazione della cultura della cooperazione e ! il consolidamento dei rapporti con la comunità locale, più i che mai rappresentata nel sodalizio, portava nel '95 la I B.C.C, ad aumentare l'impegno finanziario nell'erogazione delle borse di studio e alla sponsorizzazione, su invito della nuova amministrazione comunale, dell'allestimento presso la sala consiliare del Municipio della mostra Alter Ego - Droga e Cervello, curata da chi scrive. La B.C.C, si dimostrava così sensibile ad uno dei problemi urgenti della città, la tossicodipendenza, sostenendo a livello locale il programma di prevenzione attraverso l'informazione promosso congiuntamente dall'allora Ministero per gli Affari Sociali e dal Ministero per l'Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica, di cui questa mostra itinerante (in Italia e all'estero) rappresentava una delle iniziative più consistenti. L'impegno verso le fasce di popolazione con problemi si concretizzava l'anno successivo finanziando l'abbattimento delle barriere architettoniche presso il Santuario di S. Maria Goretti, opera che permetteva finalmente ai portatori di handicap un agevole accesso al luogo di culto intitolato alla piccola martire.
Consegna delle borse di studio |
Sul piano della promozione della cultura e dell'istruzione, nel 1998 la Banca ha affiancato all'istituto delle borse di studio un piano di finanziamento per l'acquisto di libri per la scuola e l'Università a tasso zero destinato ai parenti dei soci e dei clienti con un rapporto acceso alla data di istituzione del piano.
3.3 Iniziative straordinarie: l'apertura della filiale di Tre Cancelli e la ristrutturazione della prima sede storica
Il Presidente Righini, alla presenza del Sindaco
Carlo Conte, inaugura la filiale di Tre Cancelli
La filiale di Tre Cancelli
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II 1996 era importante anche per una serie di decisioni di grande portata operativa e gestionale. In ordine di rilievo il primo posto spetta all'apertura della prima filiale della Banca, nella popolosa frazione comunale di Tre Cancelli, avvenuta il 10 novembre '96. La scelta di posizionamento territoriale era stata fatta sulla base dei risultati positivi emersi da un'indagine di mercato. Nell'osservanza della sua vocazione localistica, in questo modo, la B.C.C, offriva un servizio di primaria importanza in una frazione estesa e popolosa della città e distante da essa 5 chilometri, ma carente nelle strutture, indicativamente priva di uno sportello postale. La validità della scelta veniva testimoniata soltanto pochi mesi più tardi, quando, a chiusura di bilancio 1997, la raccolta diretta della filiale si attestava a 6.819 milioni di lire.
Nel 1997 erano stati appaltati i lavori per la ristrutturazione e l'ammodernamento dell'immobile in via S. Giovanni, la prima sede della Cassa Rurale. Il ragguardevole intervento mirava, allo stesso tempo, a recuperare dal degrado una parte "fisica" più antica della storia della Banca e alla realizzazione di una sede funzionale per le riunioni consigliari o di rappresentanza.
3.4 Espansione e sviluppi nell'organizzazione amministrativa e nelle strutture
La prima sede della Cassa Rurale |
Un'altra iniziativa riguardava l'affidamento della gestione dell'archivio a una ditta specializzata. Una scelta che consentiva di sgravare la struttura e gli spazi amministrativi dal lavoro per l'archivio storico, e permetteva di liberare i locali della vecchia sede di Piazza Mazzini, rendendo così possibile ogni tipo di scelta in ordine alla loro destinazione.
Il sistema informatico veniva potenziato, nelle macchine e nei programmi, con il contestuale collegamento in rete della filiale di Tre Cancelli. L'adeguamento informatico e telematico ha notevolmente velocizzato l'esecuzione materiale delle operazioni eseguite attraverso i terminali migliorando il servizio agli sportelli e riducendo i tempi per tutte le operazioni contabili.
Cionostante il problema degli spazi rimaneva vitale ed occorreva trovare una soluzione. L'ampiezza dei servizi, l'affluenza della clientela, la massa delle operazioni ormai raggiunte e le disposizioni della nuova normativa riguardante la sicurezza dei luoghi di lavoro (L. 626/94) avevano reso insufficienti gli uffici e le superfici utili per le operazioni con la clientela che richiedevano un certo grado di riservatezza. Il problema veniva affrontato con decisione alcuni mesi più tardi, quando si deliberava l'acquisizione in locazione dell'immobile su due livelli adiacente la sede della Banca. I lavori di ristrutturazione e adeguamento finivano nell'ottobre 1998, rendendo finalmente disponibili gli spazi necessari.
Così come previsto dalla programmazione, lo sviluppo della Banca, sul piano dell'operatività e della qualità, portava nel '97 all'ampliamento dell'organico attraverso l'assunzione di tre unità di personale. Tra le iniziative della gestione '97 per il conseguimento degli scopi statutari, come previsto dall'art. 2 della legge 59/92, si deve menzionare l'istituzione di un plafond di 2 miliardi a tassi particolari per finanziamenti da destinare ai proprietari di immobili per l'esecuzione di opere di ristrutturazione: un'iniziativa che precorreva gli interventi del sistema creditizio nazionale. I risultati del bilancio di quell'anno, l'ultimo chiuso prima della redazione di questo volume commemorativo, testimoniano ancora progressi ulteriori: patrimonio netto di 32 miliardi, +7.7 rispetto all'anno precedente; raccolta diretta di 132.776 milioni, +4.3% rispetto al '96; raccolta indiretta (costituita quasi totalmente da titoli di stato) passata dai 53.000 milioni del '96 agli oltre 63.445 milioni del '97 un incremento annuo del 19.7%.
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