Via Cristoforo Colombo fine anni '60 |
Lo sviluppo degli anni '60 si era esaurito. L'inflazione cresceva, il ritmo di crescita delle importazioni superava quello delle esportazioni, calavano gli investimenti produttivi, soprattutto quelli legati al settore delle famiglie, cui appartiene la vasta area delle imprese individuali e delle piccole società, che rappresentano una quota importante del tessuto produttivo italiano e sono ancora più rilevanti in contesti socio-economici come quelli nettunesi, privi di centri industriali di rilie- ] vo e di poli di ricerca e sviluppo. A partire dal dopoguerra, l'importanza finanziaria di questo settore si era manifestata nell'espansione edilizia e soprattutto in centri come Nettuno - con elevata crescita del numero di abitazioni e prevalenza | della piccola economia -, aveva costituito l'asse portante dello sviluppo economico
. Dalla fine del '69 si registrava tuttavia una caduta di questo tipo di investimenti. Ne risultava una grave crisi del settore dell'edilizia, che colpiva in breve anche Nettuno, con pesanti conseguenze. Negli anni '60 infatti l'edilizia aveva assunto un rilievo assoluto nell'economia nettunese, tanto da risultare la maggior fonte di reddito cittadino. A ciò si sommavano gli effetti dell'aumento dei prezzi sui consumi e quindi sul commercio, altro ramo essenziale dell'economia nettunese. Ne risultava una situazione difficile per le imprese, ulteriormente complicata dal travaglio ad esse imposto dagli aumenti salariali e dalle radicali riforme sul lavoro introdotte dalla legge 20 maggio 1973 n. 300, il cosiddetto Statuto dei lavoratori, adeguamenti economici e tutele ottenuti alla fine di una stagione di lotta sindacale durissima.
L'istituto di credito cooperativo nettunese si dimostrava in grado di aiutare soci e clienti ad ammortizzare gli effetti generali della crisi, giocando la sua ormai tradizionale parte nel sostegno dell'economia del territorio.
|